Perchè tanta confusione sulle dimissioni di Abbate? In realtà tutto è più chiaro di quanto sembri

Perché tanto mistero e tanto discutere circa le dimissioni di Ignazio Abbate da Sindaco di Modica? In fondo la legge è chiara e Abbate, così come il suo collega di Avola, ha seguito i dettami imposti dal legislatore: ha in via cautelativa depositato le dimissioni nelle mani del segretario generale ed ha tempo sino all’8 di maggio eventualmente per ripensarci e continuare sino alla scadenza naturale il suo mandato. Purtuttavia questa prassi, lineare, chiara ed ineccepibile è stata ammantata da tanto mistero, alimentato proprio dal primo cittadino che, contrariamente appunto al collega di Avola, non ha fatto sapere nulla né al proprio consiglio comunale  né tanto meno ai suoi concittadini. Le motivazioni sono duplici ed entrambe sono da ricondurre al suo futuro politico.

Iniziamo con la prima. Le dimissioni dalla carica di Sindaco hanno un senso solo nella misura in cui si ha già certezza della candidatura alle regionali ed ovviamente della lista con quale correre  nella corsa alla conquista dello scranno di sala D’ercole (ndr: l’aula del parlamento siciliano). Questa certezza ad oggi non c’è. Ed il problema non è di poco conto. In questi mesi si sono susseguite tutte le ipotesi che l’arco costituzionale offre  circa la sua collocazione politica ma, mano a mano sono giunte anche le smentite ed i dietrofront.

Niente spazio nel Pd in cui c’è l’uscente Nello Di pasquale in gran corsa. Niente spazio ovviamente nel movimento cinque stelle che non avrebbe mai potuto accogliere un politico dal variegato curriculum politico come quello di Abbate. Nessuno spazio nemmeno nello schieramento del governatore Musumeci, Diventerà Bellissima, dove milita l’on. Assenza ricandidato. Meno che meno nella Lega o in Prima L’Italia che dir si voglia, dove Nino Minardo da tempo ha già definito l’elenco dei candidati alle elezioni regionali e dove anche in questo caso c’è l’uscente Orazio Ragusa. Forza Italia nemmeno a parlarne con Miccichè che non farebbe mai un torto al sempre amico e segretario della Lega, appunto, Nino Minardo, offrendo una possibile ancora di salvezza, proprio al Sindaco modicano che non ha mai perso occasione per rimarcare la sua distanza siderale dalla politica prima forzista e poi leghista di Minardo.

Anche fuori dai giochi con Fratelli d’Italia partito nel quale per un pò di tempo si era pensato già in accordo. Restano attualmente le nuove formazioni, si fa per dire, dell’Udc di Cesa,  l’Mna di Lombardo e della Dc di Cuffaro.  Iniziamo con l’Udc di Cesa probabilmente rinuncerà all’idea di correre alle regionali da solo e si federerà con Prima l’Italia. Se così dovesse essere, Abbate sarebbe fuori per le stesse motivazioni che abbiamo appena scritto sopra. A Minardo non interessa. Quasi identico ragionamento per quanto riguarda Lombardo. La scelta dell’ex governatore di sostenere alle comunali di Palermo, Cascio, dimostra quanto forte sia l’asse con Micicchè e quindi, anche in questo caso, la risposta sarebbe picche! Non si mette in discussione la lealtà di un accordo per accontentare un aspirante candidato per quanto con la saccoccia piena di voti.  

Resterebbe solo la nuova Dc di Cuffaro che a Palermo sostiene proprio Roberto Lagalla, grande sponsor politico di Abbate. L’unica strada percorribile al momento ma ha una grande incognita: raggiungerà mai il 5% ? E sarebbe uno spreco far perdere nel nulla i 5.000 o 6.000 voti che Abbate confida di poter ottenere dal suo elettorato. Sembra assurdo ma la realtà dei fatti ad oggi è verosimilmente questa ed Abbate sembra essere in un cul-de-sac determinato per certi versi anche dalla sua fluidità politica di questi anni che non fornisce garanzie sufficienti ai partiti sulla “fedeltà” di Abbate dopo l’eventuale elezione. Ecco quindi che prendere ancora tempo, fosse anche una settimana, potrebbe essere utile al primo cittadino il quale spera che le nubi si diradino e  possa intravedere quello spiraglio di sole utile a compiere con più determinazione e, perché no, garanzia, la scelta di lasciare anzitempo la carica di Sindaco.  La chiosa al termine della sua ultima nota diramata dove chiarisce la dinamica delle sue dimissioni è fin troppo chiara “Che l’ultimo giorno di amministrazione arriverà tra 10 giorni o tra un anno non è ancora stabilito”.

Una seconda importante motivazione porta Abbate a non dare fiato alle trombe, annunciando la sua volontà di dimettersi: Comunicare alla città che le dimissioni, seppure soltanto formali e non operative, sono state già presentate, lo depotenzierebbe moltissimo proprio in  questo ultimo scorcio della sua legislatura in cui occorre dare le ultime risposte all’elettorato e non mostrare alcun tentennamento o difficoltà. Insomma soltanto le prossime ore ci diranno quale sarà la sorte di Abbate Sindaco poiché, in perfetta coerenza con il personaggio politico che potrebbe essere forse accusato di reticenza  su alcuni temi nodali ma non di certo di essere un bugiardo, non mente quando dice che “Tutto questo non vuole assolutamente dire che il sottoscritto ha terminato il proprio lavoro alla guida di questa  Città” E’ ancora è tutto da decidersi e a decidere non sarà lui.

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