Per mano dolosa brucia la Sicilia. Fiamme pericolose alla riserva dello Zingaro e nel palermitano

Fiamme e paura. Ad Altofonte, sulle colline alle porte di Palermo, in una notte bruciano quasi mille ettari di bosco. Sei focolai, con ogni probabilità di origine dolosa, spaventano la comunità, costringono all’evacuazione circa 400 persone e impegnano i vigili del fuoco per tutta la notte. Chi è costretto a lasciare la propria abitazione viene accolto al campo sportivo Don Pino Puglisi. Le fiamme divampano intorno alle 20.30 di sabato. La sindaca Angela De Luca si rende subito conto dell’emergenza e su Facebook lancia l’allarme: “La situazione è gravissima”, scrive, invitando “tutti i cittadini cha abitano sotto il bosco” a lasciare le proprie abitazioni. “Allontanatevi subito – insiste -, scendete a valle del paese”.

Le forti raffiche di vento non aiutano le operazioni di vigili del fuoco e protezione civile. Nelle prime ore del mattino riescono a intervenire tre Canadair e a delimitare la zona del fuoco, che però si sposta anche verso la zona di Piana degli Albanesi. “La situazione fortunatamente adesso è sotto controllo. Abbiamo vissuto momenti di panico. I cittadini si sono allontanati e sono in sicurezza. Il problema è che il bosco continua a bruciare”, spiega la prima cittadina, definendo “grave” la situazione e invitando i suoi concittadini a restare a casa “per facilitare le operazioni in corso”.
Gli ettari di bosco distrutti “sono quasi mille e ce ne sono altri 2mila da salvare – sottolinea -. Il bosco era per noi un orgoglio”.”Ci sono focolai in più punti, non possiamo escludere nulla. Sono in corso le operazioni di spegnimento e di bonifica. Quando le fiamme saranno spente ci saranno le indagini per determinare le cause e assicurare alla giustizia i colpevoli, se ci saranno colpevoli”, rimarca il comandante dei vigili del fuoco di Palermo Agatino Carrolo. Duro il governatore della Sicilia Nello Musumeci: “I criminali che hanno appiccato il fuoco ad Altofonte, in sei punti diversi e a favore del vento, hanno compiuto un atto violento che sta pagando un’intera popolazione. Per tutta la notte oltre 150 uomini dei vigili del fuoco, della protezione civile e del corpo forestale hanno lavorato e continuano a lavorare senza tregua. Tutta la mia gratitudine”. Il bilancio, per fortuna, non parla di feriti o vittime, ma diversi sono i danni che interessano le case e la rete idrica.
“La mano criminale ha agito ancora una volta sul nostro territorio che e’ stato letteralmente assediato dal fuoco. Le fiamme, da ieri pomeriggio e per tutta la notte, fino a questa mattina hanno devastato ettari di montagna, di macchia mediterranea e di alberi arrivando a intaccare anche alcune abitazioni”. Cosi’ il sindaco di San Vito Lo Capo (Trapani), Giuseppe Peraino, commentando gli incendi che da ieri stanno interessando le frazioni di Castelluzzo e Macari. “Tanta amarezza per quello che e’ successo che ha distrutto la flora e la fauna danneggiando pure alcune case, in contrada Valanga, a Macari, e a cala dell’Arena, con tante famiglie evacuate nella notte – aggiunge – L’unica cosa che mi conforta e’ che non ci sono stati danni alle persone, ma dal punto di vista ambientale, e per certi versi anche economico, il territorio e’ stato devastato. Un’altra ferita e’ la riserva dello Zingaro, che risulta totalmente bruciata, ad eccezione di un piccolo spicchio dal lato di Castellammare del Golfo. È stato un fronte di fuoco troppo grande, fatto in maniera scientifica per far si’ che con il vento si estendesse il piu’ possibile”.
Notte di fuoco e paura in Sicilia anche nel Messinese. In particolare nella zona nord di Messina a San Saba in contrada Musarra sono state evacuate alcune abitazioni. I residenti sono stati fatti rientrare nelle loro case dai vigili del fuoco solo nelle prime ore del mattino. Un vasto fronte di fuoco ha interessato anche i comuni di Piraino, Rometta, Frazzano’, Milazzo e San Pier Niceto. Le operazioni di spegnimento non sono state ancora concluse in queste zone e si sta valutando l’utilizzo di mezzi aerei per lo spegnimento. Dalle 20 di ieri sera alle 6 di questa mattina sono stati effettuati una ventina di interventi per estinguere le fiamme che hanno avvolto sterpaglie e macchia mediterranea della zona tirrenica e della zona a bordo Messina.

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