È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Prelievo d’organi su un anziano di 86 anni all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa
22 Mag 2024 10:03
Un prelievo d’organi straordinario, reso unico dall’età del donatore, è stato eseguito nei giorni scorsi all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa. Un uomo di 86 anni, deceduto recentemente, ha donato il suo fegato, permettendo a un giovane ricevente di continuare a vivere. Il Commissario straordinario dell’ASP, dott. Giuseppe Drago, ha espresso, a nome dell’Azienda, “cordoglio, vicinanza e gratitudine nei confronti della famiglia, che in un momento così intimo e doloroso ha avuto la forza di pensare agli altri. Desidero inoltre ringraziare tutti gli operatori dell’ospedale che hanno contribuito alla donazione, un evento che richiede un’organizzazione complessa”.
L’importanza della donazione
La dottoressa Francesca Corsaro, coordinatore locale dell’ASP di Ragusa per i trapianti, ha sottolineato la crescente sensibilità al tema della donazione nella provincia. Nell’ambito del progetto aziendale “Conoscere per donare”, che mira a promuovere e sostenere la cultura della donazione degli organi, sono stati organizzati incontri nelle scuole di tutta la provincia per mettere in risalto l’importanza della donazione e stimolare una consapevolezza partecipata tra gli studenti e i cittadini sul valore civico e morale di questo gesto.
Riguardo al prelievo effettuato all’ospedale “Giovanni Paolo II”, un elemento di grande interesse è rappresentato dall’età avanzata del donatore. “Non esistono più limiti di età per la donazione,” ha detto la dottoressa Corsaro. “Oggi siamo in grado di utilizzare organi che fino a qualche anno fa non sarebbero mai stati prelevati, grazie all’introduzione di tecniche fortemente innovative. Questo rappresenta una grande speranza per i pazienti in attesa e le loro famiglie.”
Un altro aspetto significativo di questa procedura è che la maggior parte del personale sanitario coinvolto era composto da donne, inclusi i due chirurghi dell’Ismett. “Questo evento sottolinea il ruolo centrale della donna nella perpetuazione della vita e nel mantenimento della speranza,” ha aggiunto la dottoressa Corsaro. “È un grande passo avanti per la nostra piccola e generosa provincia verso l’eccellenza.”
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