PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE EDILI SI TRATTA DI UNA GROSSA BOCCATA D’OSSIGENO

Ci sono imprese vincitrici di appalti pubblici, sostanzialmente fortunate ma con qualche problema di liquidità, che rischiano quotidianamente il tracollo. Non potendo ottenere e presentare all’Ente appaltante il Durc, ovvero il documento unico di regolarità contributiva, non possono essere pagate dallo stesso committente.

Ad evidenziarlo il responsabile provinciale dell’Unione Cna Costruzioni, Vittorio Schininà, il quale spiega che cosa succede: “E’ un cane che si morde la coda. Devo pagare i contributi ma non posso perché non incasso i miei crediti. Ma i miei crrediti non posso incassarli in quanto non ho pagato i contributi”.

Una situazione assurda a cui finalmente si è riusciti a porre rimedio in questi giorni. La circolare n. 3 del 2012, datata 16 febbraio, fornisce dei chiarimenti, che arrivano direttamente dal ministero del Lavoro, sull’operatività dell’intervento sostitutivo della stazione appaltante in caso di inadempienza dell’appaltatore o del subappaltatore, previsto dall’articolo 4 del regolamento di attuazione del codice degli appalti.

Che cosa succede, in pratica? “Il suddetto articolo – aggiunge Schininà – stabilisce che, in caso di ottenimento da parte del responsabile del procedimento del documento unico di regolarità contributiva che segnali un’inadempienza contributiva relativa a uno o più soggetti impiegati nell’esecuzione del contratto, il medesimo trattiene dal certificato di pagamento l’importo corrispondente all’inadempienza. Per le piccole e medie imprese edili, anche della provincia di Ragusa, si tratta di una grossa boccata d’ossigeno”.

Il pagamento di quanto dovuto per le inadempienze accertate mediante il documento unico di regolarità contributiva è disposto dai soggetti individuati dalla normativa direttamente agli enti previdenziali e assicurativi, compresa, nei lavori, la Cassa edile. “A titolo esemplificativo, pertanto – prosegue Schininà – se la somma dovuta dalla stazione appaltante è pari a 5.000 euro e i crediti vantati da Inps, Inail e Cassa edile sono, rispettivamente, di 5.000 euro, 4.000 euro e 1.000 euro (si ricorda che l’ipotesi in argomento riguarda i casi in cui le somme dovute dalle stazioni appaltanti non coprono l’intero debito nei confronti degli istituti), si provvederà a versare all’Inps 2.500 euro (il 50% del totale), all’Inail 2.000 euro (il 40% del totale) e alla Cassa edile 500 euro (il 10% del totale)”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it