Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
“Operazione Università bandita”, Codacons si costituisce parte offesa
28 Giu 2019 16:56
A seguito dell’Operazione della Digos di Catania, denominata “Università Bandita”, che ha portato a scoperchiare il “vaso di pandora” dei concorsi truccati all’Università di Catania, scende in campo il Codacons, che si costituirà parte offesa nel procedimento, e chiederà un maxi-risarcimento se verranno confermate le gravi accuse a carico del rettore di Catania e degli altri docenti degli atenei italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzati alla corruzione e alla turbativa d’asta.
Lo rende noto l’avvocato Carmelo Sardella, dirigente ufficio legale regionale Codacons. Le indagini che avrebbero consentito di accertare 27 concorsi truccati: di cui 17 per professore ordinario, 4 per professione associato e 6 per ricercatore, con 40 professori iscritti nel registro degli indagati, provenienti da numerosi atenei italiani, mortifica l’intera istituzione universitaria, che dovrebbe promuovere, per primario obiettivo, il merito ed invece si dimostra il luogo della corruzione e del malaffare. Irregolarità che producono un danno evidente non solo al mondo accademico, ma all’intera collettività, in quanto i servizi resi dagli atenei non sarebbero basati sul merito e sulle capacità, ma sull’odiosa corruzione che porta inevitabilmente ad un peggioramento della qualità a danno degli utenti.
Il Codacons, attraverso il proprio Osservatorio dedicato ai consumatori dei servizi erogati dall’Università (Unicodacons), negli ultimi anni aveva già portato all’attenzione della Procura di Catania ed all’ANAC numerose irregolarità nell’amministrazione dell’ateneo catanese, con dettagliati esposti-denuncia. Tuttavia, l’operazione della Digos, cui va il plauso dell’associazione,
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