Omicidio dell’Albani: la Corte dice ‘no’ alla perizia psichiatrica per Barresi

“No alla perizia psichiatrica su Barresi”. La Corte di Assise di Siracusa ha sciolto la riserva assunta il 22 marzo scorso e, al termine della escussione dei testi, ha respinto la richiesta avanzata dal difensore di Barresi, l’avvocato Sergio Crisanti, di disporre una perizia psichiatrica volta ad accertare la capacità di intendere e di volere dell’imputato al momento del fatto. Crisanti aveva già avanzato più volte la richiesta di una perizia psichiatrica, nel corso del procedimento, sin dalle fasi preliminari ma la richiesta è stata sempre respinta.

Il fatto e i capi di imputazione

Mariano Barresi, pensionato 65enne, è imputato  per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dagli abietti e futili motivi, dalla crudeltà, e dall’aver commesso il delitto in circostanze tali da ostacolare la privata difesa. Uccise, la cognata, Rosalba Dell’Albani, a marzo del 2023 mentre la donna, 52enne stava assistendo di notte l’anziana madre che viveva al piano terra dello stesso stabile abitato dalle sue sorelle, una delle quali sposata con l’omicida. La Corte ha chiuso formalmente l’istruttoria rinviando per la discussione al prossimo 4 ottobre

Le testimonianze, i consulenti di parte civile e difesa

Nel corso dell’udienza dibattimentale di oggi, sono stati sentiti alcuni testimoni citati dalle parti civili e che hanno riferito sui loro contatti diretti con Barresi e la sua famiglia, e poi è stata la volta dei consulenti di parte. Per la parte civile sono stati sentiti il medico legale Giuseppe Ragazzi, Patrizia Grilli, psichiatra e psicoterapeuta di Messina e il professor Eugenio Aguglia, psichiatra forense. Per la difesa è intervenuto Silvio Ciappi, psicologo specializzato in criminologia clinica. Tra gli elementi più significativi, il dottor Ragazzi ha sostenuto che il fendente mortale che ha rescisso quasi integralmente la carotide sinistra, non poteva essere stato sferrato ‘a caso’ ma è stato un colpo mirato e consapevole. La dottoressa Grilli che ha assistito alla perizia psichiatrica disposta per accertare se il regime carcerario fosse compatibile alle condizioni di salute di Barresi, ha affermato di vedere in Barresi una personalità narcisistica, elemento che porta insoddisfazione, incapacità di gestire le frustrazioni e scatti d’ira, ma che non sarebbero sfociati in alcuna patologia. Su richiesta della difesa ha detto di non avere somministrato test specifici sulla capacità di intendere e volere. Il professor Aguglia, invece, ha agito solo esaminando tutta la documentazione prodotta; le consulenze e la perizia effettuata, e le dichiarazioni rese da Barresi, senza però mai incontrarlo non ritenendolo utile ai fini del rilascio del suo parere. Anche per lui lo stato mentale di Barresi non risulterebbe compromesso da patologie psichiatriche di alcun tipo. Il dottor Ciappi, consulente della difesa, ha invece sostenuto che dal suo punto di vista una perizia psichiatrica sarebbe invece risultata indispensabile. Al termine di tutte le testimonianze la Corte d’Assise si è riunita in camera di consiglio ed ha sciolto la riserva assunta proprio sulla necessità o meno di sottoporre Barresi a perizia psichiatrica. Non ne ha ravveduto la necessità, chiudendo la fase dibattimentale e fissando le prossime due udienze al 4 e 8 ottobre 2024 per la discussione e la sentenza

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it