OMAGGIO ALLO SCENEGGIATORE RAI LUCIO MANDARA’

 

Nella serata dell’11 agosto è stato reso omaggio, al Museo Regionale di Camarina, ad un personaggio illustre di origini siciliane, con precisione di Santa Croce, che è stato iscritto nel Registro delle Eccellenze Iblee. Un evento promosso dal Direttore del Museo, il Prof. Giovanni Di Stefano, insieme al regista ragusano Gianni Battaglia. Si tratta di Lucio Mandarà, sceneggiatore e collaboratore della RAI, che ha innovato la televisione e il costume dell’Italia, divenendo precursore della fiction all’italiana. Mandarà ha origini dicotomiche, come sottolinea la figlia, Francesca Mandarà: di Santa Croce da parte del padre, austroungariche da parte della madre, mentre lui nasce in Istria. Queste sue origini si traferiscono nella sua carriera televisiva, ma anche narrativa, come nel suo ultimo romanzo “Una grotta per Ernesto”, che racconta di Ernesto Terdich, Ufficiale austro-ungarico, il quale dopo la prima guerra mondiale viene confinato in Sicilia, prima di scoprire una realtà inaspettata e inquietante. Il romanzo di Mandarà è ambientato lungo la costa di Punta Secca e anche a Camarina, perché per l’autore era molto forte il legame con questa terra.

La figlia di Lucio Mandarà, Francesca, descriverà, nel corso della serata, attraverso alcuni video, una parte dei lavori del padre, che ha lavorato con molti registi importanti dell’epoca, tra cui Sandro Bolchi, Daniele D’Anza, Alessandro Blasetti, Vittorio Cottafavi e altri. Tra gli sceneggiati che vengono annoverati della sua lunga carriera ricordiamo: “Le mie prigioni” 1967, “Cristoforo Colombo”1968, “Antonio Meucci” (1970), Il consigliere Imperiale” 1974, “L’olandese scomparso” (1975), “L’amaro caso della baronessa di Carini” (1975), “Petrosino” (1978).

Il regista Gianni Battaglia ha dato voce ad alcuni brani dell’opera di Mandarà, “Una grotta per Ernesto”, come sempre con grande passione, cuore e l’enfasi che lo contraddistinguono, regalando forti emozioni al pubblico camarinense, rendendolo partecipe delle pagine di questo testo storico, ma nello stesso tempo autobiografico. La performance di Gianni Battaglia si è avvalsa della collaborazione della nipote dello stesso Lucio Mandarà, Laura Busetta, figlia di Francesca Mandarà, che ha recitato alcune parti insieme al regista.

<La motivazione che ha spinto ad omaggiare Mandarà iscrivendolo nel Registro delle Eccellenze Iblee-dice il Prof. Giovanni Di Stefano- è che l’uomo in questione, si può definire uomo di due terre e di due mari, uomo della mitteleuropa kantiana, uomo di mare e ora qui, nel suo mare! Sceneggiatore, soggettista e scrittore ha percorso la storia d’Italia rinnovando la pagina della sceneggiatura italiana, scrivendo soggetti, per Blasetti, e tanti altri. E’ il primo interprete moderno delle fiction della televisione italiana. E soprattutto noi siamo orgogliosi che fosse cittadino di Santa Croce, e che amasse così tanto Punta Secca e Camarina>.

Il Sindaco di Santa Croce, Franca Iurato, è onorata che Lucio Mandarà abbia portato in alto il nome della Sicilia e dell’Italia. <Infatti-spiega la Iurato- Ernesto è un personaggio leggendario che a Santa Croce e Punta Secca tutti conoscono come “U signuruzzu”, uomo dai capelli lunghi e biondi, (immaginato come Gesù), che fa trasparire l’ amore di Mandarà per questa terra; viene narrata anche della storia di Camarina, attraverso le parole di Ernesto, cui fu riservata una mala sorte, venendo punita con la distruzione>.

 

Grande orgoglio e forti emozioni quindi per l’omaggio reso ad un personaggio illustre di origini dicotomiche che attraverso la figlia, la nipote, il regista Gianni Battaglia, il Prof. Di Stefano e tutti i presenti è stato ospite “invisibile”, ma vivo, del Museo, nella sua amata terra d’origine, divenuta anche luogo di riposo eterno.

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