“NONOSTANTE TENSIONE E BAGARRE SI E’ GIUNTI IN AULA ALL’APPROVAZIONE DI UNA LEGGE DELEGA”

 “C’è stata molta tensione al Senato ma, alla fine, nonostante la bagarre, si è giunti all’approvazione in aula di una legge di delega che rappresenta un primo passo decisivo verso una riforma – quella del mercato del lavoro – che il nostro Paese aspetta da troppo tempo”. Lo afferma la senatrice del Pd Venera Padua ricordando che “chi contesta l’operato di questo esecutivo nazionale scorda facilmente come, fino ad oggi, veti incrociati abbiano di fatto rinviato quel momento ‘decisorio’ che deve necessariamente essere un punto fondante del metodo democratico di governo. Il Parlamento – aggiunge la senatrice Padua – non è stato svuotato delle sue prerogative costituzionali. Votando la fiducia, invece, ha dato uno specifico mandato al Governo di definire in modo più puntuale, tramite decreti attuativi, quali saranno le novità da introdurre in un mercato del lavoro divenuto ormai troppo stratificato e sofisticato. Tutti, in un contesto nuovo e che speriamo possa divenire collaborativo e non conflittuale, dovranno giocare un ruolo diverso: lavoratori, imprenditori, sindacati, pubblica amministrazione”.

La senatrice Padua aggiunge: “É giusto che, come avviene in ogni democrazia, ci sia dibattito, confronto, apertura a posizioni diverse. Questo è successo, nonostante le immagini e i ‘rumori’ dell’aula trasmessi via tv e via radio, nei lavori della commissione Lavoro del Senato – dove invece c’è stato un contraddittorio di merito rispetto allo scempio mediatico cui l’Italia ha assistito nei giorni scorsi – il luogo da dove si è iniziato a dibattere sulla delega. Il Governo è intervenuto per ottemperare all’esigenza di decidere, e di farlo con un certa celerità. Il maxiemendamento che ha presentato, e su cui abbiamo votato la fiducia, conferma l’impianto uscito dai lavori preparatori della commissione”. L’intervento del Governo, nel suo complesso, punta a restituire quella fiducia che il nostro Paese ha perso rimanendo immobile, fermo, di fronte ad un mondo globalizzato, in continua evoluzione, le cui esigenze si sono notevolmente modificate negli ultimi decenni. “La realtà – aggiunge la senatrice Padua – è che senza una riforma reale della legislazione vigente non si agevola chi vuole fare impresa,  chi vuole investire e punta sull’onestà e sulla laboriosità degli italiani. Riforme strutturali, però, si possono fare solo ‘volando alto’, sciogliendo quei nodi che ci legano ad un mondo del lavoro rimasto al palo rispetto ai bisogni di uno scenario – nazionale ed europeo – ormai inevitabilmente mutato. Fare finta di nulla non è certo una strategia funzionale ad affrontare i problemi concreti che affliggono il nostro Paese”.

E’ bene precisare i principali elementi costitutivi della delega: l’allargamento degli ammortizzatori sociali, l’istituzione dell’Agenzia per l’impiego, l’inserimento di politiche attive per il lavoro e il sostegno alla maternità ed alla conciliazione tra lavoro e famiglia. Aver previsto, in tema di maternità, l’introduzione dell’indennità a carattere universale, ossia anche a chi versa contributi a gestione separata, dimostra chiaramente la direzione in cui si è mossa la delega. In primis a favore delle donne. Sostenere la genitorialità e tutelare la maternità sono tra le priorità dell’intervento sul lavoro. Il contratto indeterminato a tutele crescenti, poi, serve proprio a dare quelle risposte sulle quali, per moltissimi anni, ci si è arenati in dibattiti da salotto. “La realtà – conclude la senatrice Padua – è che ci sono moltissimi giovani letteralmente ‘persi’ – per quelli che lavorano perché moltissimi purtroppo non hanno tale ‘fortuna’ – nel mondo di collaborazioni occasionali, contratti a progetto o di collaborazione continuativa o coordinata. Sarebbero i famosi co. co. co. o co. co. pro., lavoratori subordinati che di diritti non hanno neanche l’ombra. Se l’Italia vuole ripartire, in un contesto europeo che ci chiede riforme strutturali e stringenti, bisogna assumersi la responsabilità di decisioni di portata storica, che incideranno sulla vita di tutti noi per abbattere quegli ostacoli frapposti tra la crescita del Paese e il suo futuro. Ovvero: l’esigenza primaria, ora, è quella di andare verso un sostanziale abbattimento del livello di disoccupazione, attualmente insostenibile”.

 

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