“Non ti sposo più”: a Ragusa la pandemia ha fatto crollare il numero dei matrimoni (e delle separazioni). La nostra inchiesta

Crollo dei matrimoni e delle separazioni. Per colpa del Sars-Cov-19, nel 2020 anche a Ragusa e dintorni i fidanzamenti non sono stati ufficializzati davanti a Dio e allo Stato, mentre la sorpresa riguarda il numero, in diminuzione, delle separazioni, nello stesso periodo in cui è stato registrato un + 60% proprio a causa delle convivenze forzate.

Numeri a confronto. A Ragusa città, secondo i dati forniti a Ragusaoggi.it dall’ufficio comunale dello stato civile, nel 2019 sono stati contratti 247 matrimoni, 174 dei quali religiosi e 73 civili. Nell’anno della pandemia, i numeri dei matrimoni in chiesa sono crollati di quasi il 70%, soltanto  65 (-109), mentre il numero di quelli civili ha sostanzialmente tenuto: 67 (-6). In tutto, 132.

Le cause di tutto questo, ovvio, sono state legate alle incertezze sul futuro, a iniziare dal lavoro e dalle condizioni economiche di molte coppie che intendevano coronare il sogno d’amore in un rapporto stabile. A soffrire, tutt’ora, sono anche le categorie che ruotano intorno a lieto evento: titolari e lavoratori di sale per cerimonie, fiorai, venditori di bomboniere e liste nozze, noleggiatori auto, operatori video e fotografi, negozianti di abiti da sposa/o, agenti di viaggio, agenti immobiliari e imprenditori edili, cantanti e musicisti. Non guadagnano neanche le chiese, che da tempo fissano un proprio prezzario (inviso da Papa Francesco) per la messa delle nozze come contraccambio per le spese di pulizia, di energia elettrica e altro.

Ma i matrimoni possono anche fallire. Ed ecco che nel 2020, in quasi tutto il Paese c’è stata un’impennata di richieste pari al 60% rispetto al 2019, secondo una stima fatta il mese scorso dall’Associazione nazionale divorzisti italiani. Non in provincia di Ragusa, però.

Dai dati forniti dal tribunale del capoluogo, che ha giurisdizione in tutta la provincia, lo scorso anno è andata al contrario. Se nel 2019 erano state depositate 460 richieste di separazioni coniugali, nel 2020 sono state 401: 59 in meno.
Andando più in dettaglio, nel 2019 sono state inoltre emesse 385 sentenze di divorzio, scese a 293 nel 2020 (-92). Solo in quest’ultimo caso, la pandemia c’entra poco perché l’iter di divorzio in tribunale segue tempi più lunghi, pertanto le crisi di coppia risalgono ad almeno tre anni prima. Certo, in questo caso a risentirne è stato il lavoro degli studi legali, in particolare quelli specializzati in diritto di famiglia. Intorno a un matrimonio e a una separazione, gira un mondo professionale che, almeno qui, ora è in forte crisi di clientela.

 

 

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