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NON SOLO MATERA: I SASSI DI SCICLI
18 Set 2016 22:49
Scicli come Matera? Un reportage di Maria Luisa Palumbo su “Eastonline”, racconta il caso di Chiafura, il quartiere aggrottato della città siciliana, una vera scoperta per ricercatori, appassionati e turisti.
“Le grotte, le chiese, le cave, i costoni rocciosi – si legge nel reportage – La pietra bianca, i palazzi barocchi, le strade di basolati, i pavimenti di maioliche, le casette addossate, i balconi in ferro e teste di mostri. E poi i fichi d’india, gli ulivi, i carrubi, le agavi, gli arbusti di capperi e lentisco. Le campane che scandiscono le ore. Le granite, le brioches, la pasta all’uovo cotta nel macco di fave e pesto di finocchietto. Quello di Scicli è un territorio dove le tracce delle epoche storiche si sovrappongono e compongono in una stratificazione senza soluzione di continuità, ma perfettamente riconoscibile, che dal secondo millennio avanti Cristo arriva ai nostri giorni. La pietra tenera dei costoni rocciosi infatti, già erosa dai corsi d’acqua in ampie “cave” (vallate strette e profonde), in età preistorica viene scavata dall’uomo per farne sepolture, e diventa rifugio abitato nel periodo delle invasioni arabe. Nell’VIII secolo infatti, con la conquista musulmana dell’Africa settentrionale e l’intensificarsi delle incursioni musulmane sulle coste siciliane, la pericolosità delle zone costiere spinge la popolazione a spostarsi verso l’entroterra, in un fenomeno di incastellamento che alla protezione naturale delle alture aggiunge la costruzione di strutture difensive. Come a Matera e in molte altre aree mediterranee e diffusamente sull’altopiano ibleo, si costruisce per sottrazione: togliendo e articolando lo spazio scosceso della roccia attraverso piccoli terrazzamenti, coltivati con alberi da frutto. Nei secoli l’abitato progressivamente scende a valle e la ricchezza agricola, tradotta in rendita da una chiesa sempre più potente, dà vita alla città monumentale barocca. É una città del sacro, che segna con grandi chiese e conventi (spesso costruiti sopra le vecchie fortificazioni) le cime dei costoni rocciosi così come i punti cardine della valle, le strade verso Siracusa, Modica, Ragusa e il mare: la Croce, San Matteo, il Rosario, e poi San Bartolomeo e Santa Maria La Nova, sono allo stesso tempo i nomi delle chiese e delle aree abitate. Ma non tutti gli abitanti scendono a valle, restano, inerpicati sul colle di San Matteo, gli “aggrottati” di Chiafura, che continueranno ad abitare la montagna fino a quando nel ’59 la sezione locale del Partito Comunista che amministrava la città, inviterà qui un gruppo di intellettuali romani (Renato Guttuso, Carlo Levi, Pier Paolo Pasolini), per sollevare la questione Chiafura. L’azione politica proseguirà, sotto la spinta di un vero e proprio movimento di lotta per la casa, con la costruzione di un quartiere di case popolari dove spostare la popolazione”.
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http://www.eastonline.eu/it/cultura/i-sassi-di-scicli
fonte eastonline.eu
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