NON SI PUO’ CAVARE IL SANGUE DALLE PIETRE

In tanti si sono giustamente scandalizzati per l’ultima performance del Sindaco Di Pasquale che si fa promotore di un modello di sviluppo sotto la tutela delle multinazionali petrolifere e gli chiedono chiarimenti e sconfessioni; ci piace far opera di persuasione al risparmio energetico… di energie intellettuali: lasciate ogni speranza ! Mentre ci sono amministratori che, nonostante vengano sostenuti elettoralmente da tipologie professionali e corporative fautrici di un egoistico arricchimento che non ha alcuna considerazione per la sostenibilità ambientale, si rendono ugualmente conto che, almeno a livello ufficiale, non è possibile avallare falsi modelli di sviluppo che sviluppano solo le tasche di pochi pescecani. Pertanto, vuoi per calcolo propagandistico, vuoi perché un barlume di coscienza lo posseggono quasi tutti, si guardano bene dall’avallare comportamenti che, con ogni evidenza, compromettono il futuro dell’ambiente, dell’economia, della salute dei contemporanei e dei posteri. Questa categoria di amministratori pertanto, pur non affannandosi troppo, si sforza di salvare le forme dando sostegno, più morale che fattivo, alle iniziative dei volenterosi che, in concreto, si sforzano di creare una coscienza dei pericoli mortali che investono il nostro territorio. Non è tanto ma ci accontentiamo e non disperiamo mai del fatto che da un buon seme possa svilupparsi una buona pianta o che comunque, più realisticamente, le buone prediche non potranno poi andare in contrasto stridente con politiche di sviluppo cementifero a beneficio delle solite avide tasche incuranti del bene comune; in tal senso è bene che si sappia che se oggi percorriamo un tratto di strada condivisa, noi saremo i più fieri avversari di coloro che, essendo oggi contrari alle trivellazioni, domani dovessero essere favorevoli alle cementificazioni con l’unico scopo del profitto di vecchie e nuove cricche. Nello Di Pasquale no, quello è un caso disperato, compiaciuto e com’è di tale modello, che per noi rappresenta il percorso a rapide tappe verso il baratro ambientale, economico e della sicurezza del nostro Territorio, e che lui saluta giulivo come foriero di sorti magnifiche e progressive. Non crediamo ai miracoli, non al punto da pensare che chi non ha perduto occasione di denigrare il progetto di un parco nazionale nel nostro territorio, chi ha dimostrato con ogni atto e parola di vedere nella salvaguardia dell’ambiente esclusivamente una seccatura burocratica e non una straordinaria occasione di sviluppo e di lavoro oltre che un indispensabile tutela della qualità della vita di tutti, possa trovarsi a condividere con noi il dovere che sentiamo di preservare per noi e per le future generazioni un mondo decente. Volete convertire costoro? Gente,credeteci, lasciate perdere!

 

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