“NON SI CAPISCE QUANDO E’ A FAVORE E QUANDO CONTRO”

“Siamo molto sorpresi che  venerdì allo sciopero generale della CGIL ad aprire il corteo non ci fosse il sindaco Dipasquale , visto che durante l’iniziativa promossa dal sindacato con la presenza del segretario nazionale  Susanna Camusso, il sindaco oltre ai saluti ha fatto un intervento  dichiarando che era totalmente d’accordo con la linea della CGIL, dava pieno sostegno alle istanze portate avanti, che reputava giuste, quindi, pensavamo che questo era il momento per dimostrare il proprio sostegno al sindacato.

Siamo sicuri che se interpellato  avrebbe risposto che impegni istituzionali glielo avevano impedito, ma di fronte ad un’iniziativa di tale importanza avrebbe potuto trovare il tempo per essere vicino ad i lavoratori che in questo momento attraversano periodi di grande difficoltà,  ma chissà  forse sapeva che in quel contesto c’erano pochi voti da raccattare?

Il sindaco dichiara pubblicamente  di essere contro la riforma Gelmini, che ha penalizzato sua moglie  che è precaria,  dice di difendere l’università  ragusana, perché ne comprende l’importanza,  sa cosa vuol dire mantenere una figlia studente  fuori sede; è riduttivo parlare di riforma e di lavoro in questi termini vista la grave situazione  si perdono posti di lavoro,  si riduce anzi si cancella la qualità della scuola e del lavoro per le future generazioni.

Signor sindaco, non dimentichi che tutto ciò è portato avanti dal governo che lei sostiene,  evidentemente ciò che si dice non corrisponde a ciò che si pensa, ormai è risaputo che si può dire tutto ed il contrario di tutto tanto poi la gente dimentica, attenti a non farci prendere ancora in giro.

Dobbiamo tornare a difendere i diritti che i nostri padri hanno ottenuto con grossi sacrifici, e lo sciopero è uno di quelli. Sapete, per ottenere il diritto alo sciopero, oggi così condannato e sottovalutato, ci sono stati uomini e donne  che hanno dato la vita. 

Oggi i giovani sono costretti a non poter difendere i propri diritti, altrimenti rischiano di perdere quel poco di lavoro precario e sottopagato, rendendoli meno liberi e più facilmente ricattabili.

Negli ultimi anni i cittadini onesti si sono allontanati dalla politica percepita come “sporca” dando spazio spesso a gente priva di scrupoli che ha usato la politica per tutelare gli interessi di pochi a discapito dei molti.

Concludiamo, dicendo che è un dovere morale tornare a vigilare su chi gestisce la cosa pubblica e invitiamo i cittadini ragusani di riflettere, ascoltare e valutare prima di fare qualsiasi scelta”. 

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