Non più rituali ma rivoluzioni: la Pasqua civile di Monsignor Lorefice

In un tempo segnato da inquietudini globali, guerre che lacerano popoli e crisi che sfibrano il tessuto sociale — dalla sanità al disagio giovanile, fino alle nuove povertà — la voce della Chiesa torna a farsi bussola e profezia. Monsignor Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, nel suo messaggio pasquale all’emittente televisiva Video Regione, si fa interprete di una speranza concreta, radicata nella fede ma proiettata nel cuore vivo della storia.Non un messaggio rituale, ma una vera e propria invocazione civile e spirituale rivolta all’intera famiglia umana. Per Lorefice, Cristo non è una figura lontana o confinata nell’ambito liturgico, ma un’energia viva di trasfigurazione, capace di scardinare le “strutture di peccato” che soffocano la nostra società. Le sue parole non si sottraggono alla denuncia: parla con chiarezza delle emergenze del nostro tempo, dei mali sistemici che affliggono la Sicilia e il mondo, ma lo fa alla luce di una fede che diventa liberazione.Pasqua, allora, non è un evento chiuso in un rito, ma una chiamata universale alla pace e al riscatto. In un mondo in cui “i grandi” decidono le guerre e i popoli le subiscono, l’Arcivescovo richiama l’umanità intera a ritrovare il volto della fraternità. E nel Cristo risorto, offre una visione altra, possibile, necessaria.

Cristo è energia di speranza perché se lui entra nella vita degli uomini la cambia e se ha il potere di vincere il peccato e la morte allora è chiaro che i cristiani stanno nella città umana contribuendo a trasfigurare la storia degli uomini. Il peccato si struttura, l’ingiustizia, pensa ad alcune strutture di peccato, pensa alle tante crisi che oggi anche ha la nostra terra, dalla sanità alla droga, sono strutture di peccato non lo dimentichiamo e se entra Cristo entra anche forza di liberazione di trasfigurazione e poi credo che il messaggio più grande che deve essere proclamato in questa Pasqua che richiede anche l’intera famiglia umana è che gli uomini si devono incontrare riscattati dalla distruzione della guerra. L’umanità non vuole la guerra, la vogliono i grandi di questo mondo e Cristo oggi annuncia a tutti, al di là di chi anche lo professa come il figlio di Dio, il Messia di Dio, oggi l’umanità vuole la pace e quindi la presenza di Cristo serve la famiglia umana”.

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