A Modica niente rottamazione per le cartelle. I consiglieri comunali decidono così. Ed è ovvia polemica

La maggioranza del Consiglio comunale di Modica dice no alla rottamazione delle cartelle entro i mille euro e provoca la scintilla con cui si apre ufficialmente la campagna elettorale per la prossima tornata delle amministrative del 28 e 29 maggio, prima ancora di conoscere i nomi dei candidati a sindaco e del civico consesso.

Perché se da una parte la decisione di non rinunciare ai debiti contratti dai morosi dell’Ente per Imu, bollette idriche, Tari e quant’altro, è una forma di autotutela per i disastrati conti di palazzo San Domenico, dall’altra ha dato la stura ai molti cittadini che speravano nel condono, dopo non avere saputo o voluto pagare il dovuto negli ultimi, difficili anni. Quest’ultimi ora si sfogano sui social come nelle piazze e nei bar, gridando vendetta contro i consiglieri di maggioranza attraverso il messaggio più temibile per un politico: “Tu non mi condoni? E io non ti voto!” Ed eccola accesa, dunque, la miccia.

Le necessità e la Corte dei Conti

Tredici consiglieri comunali (Alecci, Belluardo, Caruso, Civello, Covato, Floridia, Giannone, Ingarao, Puglisi, Ruffino, Sammito, Scapellato e Angelo Spadaro) sui diciotto presenti in aula hanno votato contro l’applicazione offerta dalla legge nazionale 227 del 2022. Nulla di strano. Anche il Comune di Milano – per esempio, e molte altre grandi città – ha detto no allo stralcio delle cartelle. Questi soldi fanno gola agli enti locali poiché devono garantire servizi pubblici sempre più onerosi. Tra l’altro, meno di un mese fa la Corte dei Conti siciliana ha ribadito che nonostante gli sforzi e il ripianamento del debito risalente al 2012, il Comune di Modica non è affatto al sicuro dall’incubo del dissesto finanziario, a dispetto delle “fanfare” con cui il commissario straordinario il 21 dicembre annunciava l’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario del Comune di Modica da parte della sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, salvo non dire nulla sulle motivazioni pubblicate il 10 gennaio successivo da parte dei giudici contabili, in cui a un certo punto è espresso testualmente: “Occorre tuttavia precisare, a scanso di equivoci, che il Comune di Modica è lontano dal risanamento, avendo ancora un notevole disavanzo (anche di nuova formazione, da sottostima dei fondi accantonati nel rendiconto 2020) e debiti (seppure molto ridotti) verso le partecipate.”

Tutti (o quasi) morosi

Servono soldi: molti, maledetti e subito. A cominciare da quelli degli evasori dei tributi, storici e di recente data. Con un “però”: il Comune non è un grande incassatore di quanto vorrebbe. Anzi: la maggior parte dei modicani non paga i servizi, scrivono i giudici contabili. La Tari, per dire: fino al 2020 è stata saldata da meno di un nucleo familiare su quattro.
I 13 consiglieri fanno parte della maggioranza dell’ex sindaco Ignazio Abbate che, nei fatti, non ha svolto un’azione efficace per recuperare i crediti. Alla nuova società di riscossione, che attualmente viene ricercata con un bando pubblico, spetterà un lavoro di grande mole – visti i numeri delle cartelle, gli errori, i contenziosi aperti – e dall’incerto risultato, derivante anche dalle azioni estreme di recupero crediti come il pignoramento.

“O si mangia o si pagano le cartelle”

Per i cinque consiglieri comunali contrari alla delibera di mantenimento delle cartelle (Agosta, Castello, Medica, Morana e Giovanni Spadaro) i cittadini morosi non possono pagare perché non hanno liquidità. Rinviando di pagare oggi e domani pure, non sanno come fare. Mangiano e pagano le bollette di luce e gas, altro non possono.

Le cartelle in campagna elettorale

All’appuntamento elettorale mancano poco più di tre mesi e mezzo. In città si sussurra che i solleciti di pagamento arriveranno dopo l’insediamento del nuovo sindaco, chiunque egli sarà. In mezzo ci sono la campagna per la ricerca del voto e tempi tecnici da rispettare. Chi voteranno i cittadini? Coloro che vogliono fare pagare il dovuto per non vedere affondare l’ente comunale? O chi è dalla parte di disperati (e di qualche solito, immancabile furbo)? Il voto appeso alle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro: Modica non sta bene e neanche si nasconde più.      

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it