NATALE, MISTERO DI AMORE E DI LIBERTA’

Buon Natale amici miei. Ma è opportuno scambiarsi gli auguri in un momento di così grave e diffusa crisi?. Si amici mei, Buon Natale nonostante tutto. Anzi proprio per la grave crisi che colpisce la nostra società, per i tanti problemi economici, sociali e politici che rendono inquieta la nostra vita, proprio per questo abbiamo bisogno dell’ augurio di Buon Natale.

Non è facile e ingenua evasione dalla realtà, quasi un invito a mettere tra parentesi le attuali preoccupazioni, a “fare finta” di nulla. E’ un grido di speranza, un incoraggiamento a “rimetterci in piedi” con la certezza che Dio non è insensibile alla nostra sofferenza. Il profeta Isaia pone sulle nostre labbra una struggente preghiera e una accorata richiesta:

-Non forzarti all’ insensibilità perché tu sei nostro padre…da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità… Se tu squarciassi i cieli e scendessi!-

Il  mio augurio vuole essere un invito a fare entrare il Natale nella vita e a consegnare al bambino che nasce a Betlemme, le nostre preoccupazioni e le nostre ansie. Scambiandoci gli auguri , vogliamo che il Natale illumini con la sua luce i vari ambiti della nostra esistenza diradando le tenebre che rendono incerti i nostri passi. Vogliamo vivere il Natale come la rivelazione del nostro Dio che, facendosi uomo, ci prende per mano per educarci alla libertà ed all’amore.

“Il cammno verso la grotta di Betlemme, ha detto Benedetto XVI, è un itinerario di liberazione interiore, un’esperienza di libertà profonda perché ci spinge ad uscire da noi stessi e ad andare verso Dio che si è fatto anoi vicino, che rinfranca i nostri cuori con la sua presenza ed il suo amore gratuito, che ci precede e ci accompagna nelle nostre scelte quotidiane, che ci parla nel segreto del cuore e nelle sacre scritture. Egli vuole infondere coraggio alla nostra vita, specialmemte nei momenti in cui cu sentiamo stanchi e affaticati ed abbiamo bisogno di ritrovare la serenità del cammino e sentirci con gioia pellegrini verso l’eternità.

Il Natale è uno schiaffo alla nostra superbia, al nostro orgoglio, alla nostra mania di grandezza. Dal Dio che si è fatto uomo lasciamoci educare alla “libertà da noi stessi”!

Prima di concludere, vi chiedo di “pensare” al seminario e ai seminaristi. Pregate per loro, perché apprendano l’arte di amare e crescano come uomini veramente liberi. Pregate anche per me, mentre io vi assicuro la mia quotidiana preghiera.

Buon Natale, amici miei. Paolo Vescovo

 

 

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