Morte di una neonata a Modica: condannata ginecologa, assolte 3 ostetriche

Il giudice Giovanni La Terra ha condannato in primo grado una ginecologa a 6 mesi di reclusione (e non menzione nel certificato penale) ed ha assolto tre ostetriche. Le quattro professioniste finite a processo per omicidio colposo, erano in servizio all’ospedale di Modica quando una donna vi si era recata per partorire. Era il 6 dicembre del 2017 quando venne effettuato un taglio cesareo per la sofferenza fetale che era stata evidenziata dalle ostetriche nei tracciati di controllo. La piccola era deceduta dopo quattro mesi dalla nascita. Al termine della sua requisitoria il pubblico ministero, Santo Fornasier ha chiesto l’assoluzione per le tre ostetriche e la condanna a 2 anni e sei mesi per la dottoressa ginecologa in servizio quando avvenne il fatto. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Pubblica accusa, la ginecologa non avrebbe agito tempestivamente, sottovalutando i segnali della sofferenza fetale e non mettendo in atto la “condotta doverosa” che avrebbe potuto ipoteticamente salvare la piccola: un taglio cesareo tempestivo. Di diverso avviso la tesi difensiva – la donna è rappresentata dall’avvocato Salvatore Poidomani – secondo la quale la ginecologa avrebbe comunque agito tempestivamente e non omettendo nulla di quanto previsto. La questione è parecchio complessa; sul corpo della piccola non venne effettuato l’esame autoptico ed ogni analisi è stata fatta da periti e consulenti solo sulla base della documentazione clinica. Secondo il difensore non ci sarebbe alcuna prova, mancando appunto l’esame autoptico che poteva essere dirimente (nel corso del dibattimento si è fatto cenno anche ad una presunta patologia della piccola) che mettendo in atto altre procedure o accelerando quelle attuate, la bimba sarebbe sopravvissuta. Ha chiesto quindi l’assoluzione della donna perché il fatto non sussiste e in subordine perché il fatto non costituisce reato. Le difese delle tre ostetriche, rappresentate dagli avvocati Francesco Villardita e Rinaldo Occhipinti, hanno chiesto l’assoluzione per non avere commesso il fatto, in linea con le conclusioni del pm. La parte civile era rappresentata dall’avvocato Piero Rustico. Al termine dalla camera di consiglio, il giudice ha determinato la condanna in primo grado della ginecologa, a 6 mesi di reclusione (e non menzione nel certificato penale), ed ha assolto le tre ostetriche.

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