MODICA, COOPERATIVE SOCIALI NEL CAOS

I servizi sociali a Modica sono nel caos. Affidi diretti sospesi, e riaffidati tramite bandi di gara, ma non ancora in modo definitivo. Progetti della L.328 che non partiranno mai, forse. Nessuno riesce a darne contezza. Cooperative uscenti ed affidatarie inpanne. Decine di lavoratori licenziati, sospesi sul filo della speranza di essere riassunti, visto che l’Amministrazione Comunale modicana non ha inteso concertare un metodo, univoco e trasparente, per garantirne la tutela occupazionale.

Loro, i lavoratori licenziati, non possono piu’ ricorrere contro i licenziamenti, grazie ai “consigli” ricevuti da alcuni sindacati, poiche’, per la maggior parte di essi, sono abbondantemente scaduti i 60 giorni di tempo previsti dal Collegato Lavoro.

L’Assessore Garofalo, dimostrando di essere molto confuso anche sulle tematiche sindacali, tenta di ledere, ingiustificatamente, le prerogative del nostro sindacato, danneggiandone l’immagine, e soprattutto impedendone l’esercizio e la libertà dell’attività sindacale dei lavoratori stessi che hanno esplicitamente richiesto il nostro intervento. Questa viene descritta dallo Statuto dei Lavoratori come “condotta antisindacale”.

Invitiamo quindi l’Assessore a fare un po’ di chiarezza, anche sui passaggi di gestione e sugli affidamenti dei bandi di gara dei servizi sociali, attivando la corretta concertazione con tutte le sigle sindacali (e non solo con le sigle da lui “gradite”) altrimenti abbia il buon senso di dimettersi subito!

Abbiamo diffidato l’Amministrazione Comunale (dandone comunicazione anche a S.E. il Prefetto ed alla Procura della Repubblica) a SOSPENDERE ogni bando di gara fin quando non sarà  concordato DEMOCRATICAMENTE, con TUTTE le OO.SS. presenti sul territorio, un metodo UNIVOCO E TRASPARENTE da utilizzare per il passaggio di gestione di tutti i lavoratori.

Preghiamo, inoltre, i rappresentanti locali della Cgil di non tergiversare sul “dramma” dei lavoratori licenziati, e di espletare giudiziosamente il loro ruolo di difensori dei lavoratori senza sprecare tempo a mettere in scena “commedie” destinate ad altri sedi piu’ appropriate.

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