Modica calcio: “Abbiamo obiettivi ambiziosi”

“Siamo un pò al di sotto delle aspettative e questo inizio claudicante e timido, non ci soddisfa appieno. Ma ci sta; evidentemente è lo scotto di apprendistato alla categoria”. Salvo Di Raimondo, vertice del Modica calcio 1932 con Mattia Pitino, Danilo Radenza e Luca Gugliotta, dice la sua in questo fine settimana di stop ai campionati, per la coincidenza elettorale.

Il Modica ha 4 punti in campionato, frutto di un pari, una vittoria e una sconfitta ed ha passato il turno in Coppa Italia, eliminando il Santa Croce dopo due pareggi e grazie gol segnati fuori casa. “E’ palese che l’approccio alla stagione non soddisfi – spiega Di Raimondo – Noi, come proprietà, abbiamo fatto ogni cosa ed abbiamo sostenuto ogni scelta perchè siamo in mano a professionisti di lignaggio nobile nel calcio, un lusso per questa categoria. La nostra, è un’ambizione che condividiamo con i nostri sponsor, che credono nel progetto che noi quattro abbiamo proposto, che credono nel Modica calcio ed investono in tutto questo. Ecco perchè, senza scoramento ma con consapevolezza, chiediamo di più”.


“Ovviamente – spiega ancora Salvo Di Raimondo – ci è chiaro che dagli intendimenti e dai propositi sino ad arrivare ai fatti, il percorso a volte, è tortuoso. Ma adesso è venuto il momento di dare quel qualcosa in più. Da parte nostra, abbiamo fatto ciò che ci è stato chiesto. I mezzi tecnici non ci mancano e non difettiamo in competenze e capacità di soluzione. Ci siamo posti obiettivi ambiziosi che devono essere perseguiti con convinzione generalizzata e diffusa. Il ‘tutto e subito’ non sta nelle cose della vita, figuriamoci nel calcio. Però, deve cambiare proprio l’idea di approccio alle partite e siamo tutti e quattro sulla stessa lunghezza d’onda: io, Luca, Mattia, e Danilo, abbiamo un unico e condiviso pensiero”.
Ma c’è un’altra cosa che sta a cuore alla proprietà: “Noi vogliamo vincere e desideriamo rivedere la gente allo stadio. Sulle tribune ci piace che ci siano i nostri tifosi, le famiglie, i bambini – dice Di Raimondo – Ho il desiderio che la domenica pomeriggio per Modica, andare allo stadio sia un appuntamento di festa e di ritrovo. Io lo dico spesso: il Modica non è di Luca Gugliotta, di Danilo Radenza, di Mattia Pitino e di Salvo Di Raimondo. Il Modica, il calcio rossoblù, è di un’intera città, un patrimonio che sosteniamo e che mettiamo a disposizione dei Modicani, perchè lo vivano come una festa collettiva. Lo stadio pieno, è motivo di gioia oltre che di orgoglio. E questo è qualcosa che trasmettiamo a chi la maglia rossoblù la indossa e a chi li guida”.


“Questo fine settimana ci fermiamo – conclude il suo pensiero Salvo Di Raimondo – ma già mercoledì saremo a Comiso in coppa, poi domenica 2 ottobre in casa contro il Santa Croce e poi, giorno 9, aspettiamo il Siracusa. Mi pare che siano ‘appetiti’ giusti per metterci alle spalle qualche inciampo e dare vigore a ciò che vogliamo…”

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