MIGLIORE E NICITA: “AVEVAMO RAGIONE”

Con un avviso pubblico, datato 5 giugno e pubblicato ieri (8 giugno), il dirigente del Settore Gare d’appalto del Comune di Ragusa ha ritirato gli atti di gara per il “Progetto per la creazione della carta di valorizzazione del territorio del Distretto Turistico degli Iblei e per lo sviluppo delle attività promozionali correlate”. Lo stesso bando per il quale le consigliere comunali, Sonia Migliore e Manuela Nicita, avevano presentato, pochi giorni fa, una corposa interrogazione evidenziando non poche criticità e chiedendo di revocare in autotutela lo stesso bando.

“L’atto di ritirare quel bando e presentarne un altro in sostituzione, non può che dar credito a tutte le nostre perplessità – dichiara Sonia Migliore -. Fermo restando i 14 quesiti evidenziati nella nostra interrogazione, di cui attendiamo risposta scritta; fermo restando il fatto che continuiamo a non capire come mai il Capitolato speciale d’appalto, riguardante una gara del settore turistico, prima, viene redatto e firmato dall’ingegnere Scarpulla (dirigente dei Lavori pubblici), e, poi, viene riapprovato, con determina 882 del 11 maggio, redatto e firmato dall’architetto Di Martino (settore Urbanistico) solo perché Scarpulla era in ferie, qual era l’urgenza? Piuttosto che esser firmato dal dirigente Di Stefano del settore turistico, i nostri dubbi rimangono tutti. Perciò chiederemo e pretenderemo, in Consiglio comunale, spiegazioni per tutte le questione che ravvisammo e continuiamo a ravvisare nelle due determine. Soprattutto in una fase in cui ci attendiamo una nuova riformulazione del Capitolato speciale che riguarda servizi e forniture e non lavori pubblici. Non si può procedere a tentoni – prosegue Sonia Migliore – questa Amministrazione deve seguire in modo pedissequo la logica intrinseca al Codice degli appalti, che non va né interpretata né rivisitata, ma rispettata. Così come è stato evidenziato nel convegno sulla Legalità e la Trasparenza nell’Amministrazione pubblica, organizzato qualche settimana fa dal Laboratorio politico culturale 2.0, le gare vanno pensate e costruite in modo più trasparente sin dall’inizio. Questo continuo riformulare, rivedere e perciò riapprovare, in seconda battuta i bandi di gara, espone il Comune ad una pioggia di ricorsi al Tar, all’inevitabile sperpero di risorse, senza contare che in tal modo ad essere penalizzati sono i servizi ed i cittadini, come da ultimo, potremmo citare, la gara per il servizio idrico. Infine – conclude la Migliore – sarebbe il caso di sapere di chi è la responsabilità di questo modo di agire: si pubblica un bando a firma di un dirigente, lo si riapprova a firma di un altro dirigente e lo si ritira in autotutela”.

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