MEGLIO NON AUMENTARE LA CONFUSIONE POLITICA

A fronte di elementi che inducono a considerare la situazione sociale ed economica della nostra città bisognosa di forti interventi di discontinuità e di buon governo, si riesce con difficoltà a concentrare attenzione ed energie su progetti di rinascita ben strutturati e attenti alle esigenze dei più deboli, dei ceti produttivi e della salvaguardia del territorio. 

Ho grande rispetto per tutti coloro che hanno dato la loro disponibilità a candidarsi a sindaco della città, offrendola alla valutazione elettorale; aggiungere la mia è stata una scelta motivata dall’ideale di contribuire con l’esperienza professionale, i valori di riferimento ed i compagni di strada a prendersi cura della nostra  comunità e quindi trasformare la testimonianza fin qui espressa nel lavoro, nell’impegno sociale, nell’associazionismo cattolico, in qualcosa di più grande: un progetto di sviluppo per Ragusa e al servizio dei ragusani. Presupposto indispensabile di questa partecipazione politica più attiva è la libertà di  proiettare l’azione amministrativa a beneficio della collettività e non già dei partiti o dei loro esponenti; non è una prerogativa esclusiva del mio pensiero: è quello che chiedono fortemente i cittadini per tornare a credere nella democrazia partecipativa. 

Le interlocuzioni con il movimento che ha proposto la mia candidatura a sindaco, il Megafono del Presidente della Regione Rosario Crocetta, attraverso il coordinatore provinciale Claudio La Mattina, hanno poi confermato la bontà del progetto ed allargato il supporto al programma definito. Inspiegabilmente dette interlocuzioni sono state interrotte da atteggiamenti di opposizione che – malgrado non spetti a me giudicarne la legittimità – hanno poco a che vedere con la visione della politica in cui credo. Questioni comunque che vanno al di là dei miei propositi e del mio ruolo.

Mi ero reso disponibile a condizione e nella speranza di essere elemento unificante e aggregante che restituisse a questa città la speranza di un’alternativa. Ciò che conta è lo sforzo che insieme possiamo fare per riannodare i fili di una cittadinanza sbiadita e dimissionaria. 

Verificata l’insussistenza della principale condizione, reputo non conducente aumentare la  confusione politica, e ritiro la mia candidatura, poiché non desidero che una disponibilità e lo sviluppo coerente del mio impegno intellettuale e formativo finora svolto siano scambiati con un’aspirazione o un’ambizione personale.

Sono certo che in altri modi proseguirà il mio servizio sociale e politico accanto ai tanti che condividono i principi della partecipazione e della responsabilità.

 

 

                                                                                                            

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