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“Mancata trasparenza e chiarezza politica”: Ragusa Prossima accusa Cassì e lascia la maggioranza
26 Ott 2025 09:20
RAGUSA – Si chiude ufficialmente l’esperienza di Ragusa Prossima nella maggioranza che sostiene il sindaco Peppe Cassì. Ieri, in conferenza stampa, il movimento civico ha annunciato l’uscita dalla Giunta comunale con le dimissioni dell’assessore Giorgio Massari e la conseguente fine del sostegno politico al primo cittadino.
Una scelta che – come spiegato dai rappresentanti del movimento, Lilla Anagni (presidente), Giorgio Massari e Gianni Iurato (consigliere comunale) – è dettata da “una questione di coerenza” e da “una fiducia venuta meno, non solo sul piano politico ma anche personale”.
«Non è stato un gesto dettato dall’emotività – ha chiarito Massari – ma un atto di fedeltà alla nostra storia e ai nostri valori. Non agiamo per convenienza politica: crediamo che rispettare i patti sia un modo per difendere la qualità della politica e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Il problema non sono i partiti in sé, ma la rottura del patto con gli elettori. Quando questo si spezza, si indebolisce la democrazia stessa».
Le accuse: mancanza di chiarezza e trasparenza
Nel mirino di Ragusa Prossima c’è la scelta del sindaco e di altri componenti della maggioranza di aderire a Forza Italia, partito che, ricordano, “era stato sconfitto alle elezioni”.
«Prima il sindaco Cassì, poi due assessori, il presidente del consiglio comunale e alcuni consiglieri hanno scelto il partito che avevano battuto alle urne. Ricordo che l’intera lista di Forza Italia ha preso 290 voti. Come dovremmo definire questa operazione?» – ha detto Massari, denunciando una «mancata trasparenza e chiarezza politica».
A fargli eco il consigliere Gianni Iurato, che ha sottolineato: «La Giunta, attualmente monocolore ma probabilmente in futuro di centrodestra, continua a rispecchiare la volontà dell’elettorato? Dalle urne è uscito un consiglio comunale che adesso non c’è più. Questo problema politico dovrebbe emergere in città».
Le critiche amministrative: Donnafugata, Iblea Acque e igiene urbana
L’addio alla maggioranza arriva anche sullo sfondo di alcune forti critiche amministrative. Ragusa Prossima contesta infatti la gestione del Castello di Donnafugata, la vicenda di Iblea Acque e il nuovo bando per il servizio di igiene ambientale.
«Parliamo di uno degli atti più importanti per la città – ha detto Iurato – eppure non è stato possibile aprire un confronto sul capitolato. Questo non è un modo corretto di amministrare».
“Non ci sono state divisioni interne: ha prevalso la coerenza”
La presidente Lilla Anagni ha precisato che la decisione è maturata dopo un confronto interno “lungo e sereno”: «Non ci sono state divisioni né correnti. Una parte riteneva opportuno restare nella maggioranza per continuare a esercitare il proprio ruolo, tuttavia ha prevalso la linea della coerenza e della fedeltà ai principi del civismo».
Massari ha aggiunto: «Per noi la politica non è solo fare, ma anche essere: contano i metodi, i valori, lo stile con cui si amministra».
Il futuro: un polo civico dentro la città
Il movimento civico annuncia che resterà in Aula per vigilare sull’attuazione del programma elettorale condiviso con Cassì. «Vigileremo sull’attuazione del programma che abbiamo contribuito a scrivere. Il nostro cammino, quindi, non dobbiamo inventarcelo di nuovo. Se prima il confronto con gli alleati avveniva nelle riunioni di maggioranza, adesso avverrà in Aula», ha precisato Iurato.
E sul futuro nel campo del centrosinistra, la risposta è chiara: «Noi abbiamo un obiettivo preciso – afferma Anagni – costruire un polo civico, forte e credibile, dentro la città. Non abbiamo chiesto inviti a tavola a nessuno».

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