Lo scossone politico di Modica e le reali intenzioni del un nuovo gruppo consiliare in dissidio con Maria Monisteri

Il clima politico cittadino si accende dopo la decisione, tanto attesa quanto dirompente, del gruppo Voce Libera guidato in consoglio comunale da Margherita Cascino, di lasciare la maggioranza e di collocarsi all’opposizione. Una mossa che sovverte gli equilibri politici interni, rafforzando l’opposizione e, allo stesso tempo, indebolendo la tenuta dell’amministrazione comunale. Un vero e proprio colpo d’immagine per la giunta, che in questa fase di legislatura rischia di pagare il prezzo di scelte percepite come troppo chiuse e poco partecipative. La domanda che molti si pongono, oggi, è se questa presa di posizione rappresenti un segnale di rottura definitiva in grado di porre anche fine anticipatamente alla esperienza amministratuiva della Monisteri con una eventuale mozione di sfiducia o, piuttosto, una distanza critica, utile a ribadire autonomia e libertà di voto sulle questioni più delicate. Per comprendere meglio le ragioni di questa scelta e le prospettive future, abbiamo ascoltato la viva voce della capogruppo Margherita Cascino:

Cosa è successo davvero che vi ha fatto maturare questa decisione?

La decisione di uscire dalla maggioranza nasce da una mancanza di dialogo e condivisione sulle scelte strategiche dell’amministrazione. Avevamo chiesto un rinnovamento della giunta e un maggiore coinvolgimento politico, ma abbiamo trovato rigidità e chiusura. Continuare a restare in silenzio avrebbe significato accettare una linea che non condividevamo più.

Cosa avete apprezzato del lavoro della giunta e cosa invece criticate?

Riconosciamo all’amministrazione il merito di aver mantenuto importanti risultati, come la Bandiera Blu, l’impegno “Plastic Free” e una gestione finanziaria complessivamente ordinata. Tuttavia, critichiamo la mancanza di metodo partecipativo, la distanza crescente dal programma elettorale e il ritardo nell’affrontare questioni prioritarie come il centro storico, i servizi sociali e il PNRR.

È vero che avete rinunciato ad avere un vostro rappresentante in giunta?

Sì. L’assessorato ci era stato proposto, ma la nostra non era una questione di poltrone. Abbiamo rinunciato perché chiedevamo un vero cambio di rotta politico e amministrativo, non un semplice incarico di rappresentanza.

Non pensate che la vostra uscita possa indebolire l’amministrazione, favorendo altri gruppi politici?

Sapevamo che la scelta avrebbe avuto un peso, ma per noi la coerenza vale più dei numeri. Non è un’azione contro qualcuno, tantomeno a favore di altri. È una presa di posizione per riaffermare che la politica deve tornare ad essere confronto, trasparenza e responsabilità verso i cittadini.

Se si dovesse proporre una sfiducia al sindaco, come vi comportereste? E credete davvero di fare il bene della città?

Valuteremo ogni proposta nel merito, senza pregiudizi. Il nostro obiettivo non è destabilizzare, ma garantire che Modica sia amministrata con visione e partecipazione. Crediamo che dire “no” quando serve, con coerenza e rispetto istituzionale, sia un modo concreto per fare il bene della città.

Un nuovo equilibrio in Consiglio comunale

La mossa politica del gruppo consiliare del quale fanno parte anche i consiglieri Aurnia e Civello, apre ora una fase inedita nella vita amministrativa della città. Con l’opposizione rafforzata e una maggioranza che dovrà trovare nuovi equilibri interni, si apre indubbiamente adesso un capitolo politicamente delicato, che metterà alla prova la capacità di dialogo del sindaco e della sua squadra.

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