Lo sapevi che a Ragusa c’è un papiro fatto a mano lungo 3 metri? Ecco dove trovarlo

Nei giorni scorsi, un’opera poetica e densa di significati ha trovato casa tra le mura del Castello di Donnafugata. Si chiama Papiro ed è l’installazione site-specific firmata dalla designer ragusana Virginia Boncoraglio, creata appositamente per dialogare con gli spazi del castello e con i temi della mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo”, promossa dal Comune di Ragusa in collaborazione con il Museo Egizio di Torino.

Un rotolo sospeso, fluido e solenne, che si srotola nello spazio come una scrittura arcaica: Papiro è realizzato in carta fatta a mano, impreziosita da frammenti di papiro siciliano, attraverso un processo artigianale che affonda le radici in tecniche tradizionali. Mesi di lavorazione per ottenere 3.500 cm² di polpa modellata a mano, una pelle organica che filtra la luce e restituisce stratificazioni che parlano di memoria, natura e riscrittura.

L’opera è visibile fino al mese di ottobre e rappresenta un ponte fisico e simbolico tra la Sicilia e l’Egitto. Non solo nel materiale – la carta e il papiro, che rimandano alla scrittura, al sapere e alla cultura – ma anche nell’estetica: trasparenze, texture, leggerezze che si fanno narrazione visiva. Un vero e proprio “schermo narrativo” che invita a osservare, interpretare, immaginare.

L’evento inaugurale, curato nella parte visuale da Elisea Paolino, ha coinvolto diverse realtà del territorio: dal Donnafugata Farmuseum, con degustazioni a tema, al Bollo Donnafugata Drink Office, che ha accompagnato il pubblico in un brindisi sensoriale.

Papiro è solo una delle 32 iniziative collaterali ammesse nell’ambito della grande mostra dedicata all’Egitto, che sta trasformando Ragusa in un palcoscenico diffuso di cultura e contaminazioni. “Abbiamo creduto fin dall’inizio nel potere generativo di questo progetto – ha dichiarato l’assessore Giovanni Gurrieri – e il coinvolgimento della città è stato straordinario. Dai laboratori alle installazioni, dai concerti agli approfondimenti, Ragusa sta vivendo un vero fermento culturale”.

Tra gli eventi più attesi, l’incontro con Alessandro Cecchi Paone il prossimo 25 giugno, dedicato all’esploratore Giovanni Battista Belzoni. Un programma che unisce accademia, arte, ricerca e comunità, in cui opere come Papiro trovano il loro naturale habitat: tra le pieghe del tempo e della materia.

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