LETTERA AL SINDACO DI VITTORIA PER VIA MARANGIO

Sono oramai anni che la città vive questa condizione di disagio. Un decadimento amministrativo/gestionale su tutti i fronti, soprattutto, nel campo della gestione dei servizi e della cura dell’ambiente. Ma la cosa più triste è che non si avverte da parte dei nostri amministratori alcun “sussulto” che possa far sperare una inversione di tendenza. Le strade urbane, nonostante le ingenti risorse investite in questi anni, non godono di ottima salute. Pochi interventi risolutivi a fronte di un’emergenza ben più grave che, invece, andava affrontata anzitempo e su larga scala. La gestione del verde pubblico e la pulizia dei luoghi lasciano parecchio a desiderare nonostante la privatizzazione della sua gestione. Nessun sussulto neanche per quanto riguarda l’installazione dei contatori di acqua potabile. Eppure, quasi un anno fa, arrivarono rassicurazioni da autorevoli amministratori che, già nel 2014, parecchia utenza sarebbe stata servita. Ad oggi, non mi risulta che il crono-programma possa essere rispettato e, nonostante ciò, con tanta nonchalance, questi pseudo-amministratori rimangono in carica. La penuria di acqua potabile è ormai diventata una cronicità a cui i cittadini, loro malgrado, si stanno abituando! La raccolta differenziata sembra un capitolo chiuso, almeno per ora. A dir la verità non è mai stato aperto! Eppure, ricordo che nelle due precedenti competizioni elettorali la c.d. “differenziata” è stato l’obiettivo più significativo del programma elettorale del sindaco Nicosia. L’ennesimo esempio del fallimento dell’agenda politica del Sindaco. I cittadini si sentono abbandonati e in preda allo sconforto per la crisi che non si riesce ad arrestare e per i tanti disagi patiti a cui non si da soluzione. Manca una programmazione seria ed efficace in grado di fronteggiare non solo le emergenze ma anche l’ordinario. Se poi, si risiede in una delle tante periferie della città, i disagi si moltiplicano e, a volte, gli stessi si ripropongono con perfetta cadenza temporale. Infatti, anche l’anno scorso abbiamo posto all’attenzione dell’A.C. le tante criticità, in termini di sicurezza e di igiene, presenti nella strada che collega la Via Firenze con la Via Marangio. Si tratta di un’arteria molto transitata priva del tutto di marciapiedi e di un’adeguata segnaletica orizzontale e verticale. Questa limitazione, più volte segnalata, dà origine ad un pericolo costante per coloro che, a piedi, si spostano per raggiungere le zone più centrali della città. I cigli stradali sono perennemente ricoperti da sterpaglie che limitano il transito pedonale. Sono anni che non vengono eseguite operazioni di scerbatura. La presenza di erbacce e la mancanza di marciapiedi rendono il transito pedonale ancor più pericoloso. È necessario intervenire immediatamente per mettere in sicurezza la strada. Qualche anno fa, proprio in quel tragitto, ha perso la vita, in un grave incidente stradale, un ragazzino.  

Altro disagio che vogliamo segnalare, ma che in realtà “viene da lontano”, riguarda i cattivi odori che provengono dall’impianto di sollevamento delle acque reflue che insiste nella Via Marangio, all’altezza della struttura sportiva dove, spesso, si svolgono competizioni agonistiche che coinvolgono centinaia di bambini provenienti dalla provincia. E’ un problema atavico che si presenta regolarmente in questo periodo dovuto al cattivo/ mancato funzionamento dell’impianto di sollevamento. Il disagio è molto sentito non solo fra i residenti di Via Marangio, ma anche fra quelli di Via Galimberti, di Via Guido de Ruggero, di Via Che Guevara, ecc….

Stazionare nella zona all’antistante impianto è molto fastidioso, abitarci, poi, diventa impossibile; se, poi, risiedi in Via Marangio n. 46, devi continuare a convivere anche con i cattivi olezzi che provengono dal tombino attiguo e devi pazientemente sopportare pure i continui rumori che provengono dal pozzetto traballante che al transitare delle vetture si muove pericolosamente.

Il tempo trascorre inesorabilmente e i tanti problemi dichiarati si trascinano negli anni come se nulla fosse. I cittadini non chiedono tanto, vogliono vivere in una città normale, tranquilla, che abbia una sua prospettiva, un futuro; in una città viva, solidale ma, soprattutto, attenta al rispetto delle regole e dei diritti; in una città dove chi amministra sappia guidarla con saggezza e sia sempre attento all’ascolto e sensibile ai bisogni degli amministrati. 

 

 

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