L’ELETTRODOTTO ITALIA-MALTA UNA DEVASTAZIONE PER LA COSTA IBLEA

“Al di là delle polemiche mediatiche tra alcune forze politiche, già in evidente campagna elettorale, ritengo che in questo momento sia prioritario e necessario per il nostro territorio unire le forze per “stoppare l’iter” del progetto inerente all’elettrodotto Italia-Malta che vedrebbe la centrale di partenza proprio dalle splendide coste di Marina di Ragusa che, ricordo, detiene la bandiera blu ed è considerata la nuova perla del Mediterraneo”. E’ quanto afferma Sonia Migliore, dirigente provinciale Udc, a proposito della prossima realizzazione dell’imponente infrastruttura che transiterebbe nell’area iblea.

“Il nodo della faccenda – continua Migliore – sta proprio nel decreto regionale del 30 luglio scorso che rilascia l’autorizzazione a Eni Malta relativa alla costruzione dell’elettrodotto. Tre i punti molto gravi da sottolineare con forza: l’autorizzazione rilasciata in piena estate dal Governo Lombardo già dimissionario a fronte di un parere negativo del Comune di Ragusa chiesto appena qualche ora prima che, come tutti i decreti estivi a sorpresa, e ricordo l’approvazione del Piano paesaggistico a Ferragosto, la dicono lunga sul modus operandi di Lombardo stesso; con la costruzione dell’elettrodotto la devastazione delle nostre coste è evidente a tutti, a fronte di nessun eventuale vantaggio per i ragusani che, per quanto riguarda le contropartite, non hanno avuto l’opportunità di essere tutelati da alcuno; infine, mi sembra assolutamente ininfluente e demagogico dire semplicemente che non siamo d’accordo adesso visto che è già tutto fatto. Invece, bisogna attrezzarsi politicamente e giuridicamente, sempre che sia possibile, perché a fronte di una autorizzazione rilasciata dalla Regione serve comunque un decreto regionale di revoca anche se bisogna capire la posizione sui diritti eventualmente acquisiti dalla società Eni Malta corporation. Stesso discorso vale per l’autorizzazione del Muos. Inoltre, il suddetto progetto andrebbe a devastare una zona che è sottoposta praticamente a tutela ambientale quale quella della riserva del fiume Irminio, perché un cavo sottomarino che attraversa tutto lo spazio d’acqua in una linea virtuale, anche se antistante la preriserva, è evidente che devasta l’intera zona. E’ necessario quindi raccordarsi immediatamente con il presidente Crocetta e chiederne l’unitario e forte sostegno. Presidente che ringrazio fortemente per la sensibilità e il coraggio dimostrati nel bloccare i lavori per il Muos la cui realizzazione sarebbe un grave danno per la salute della popolazione e per i rischi che si correrebbero con le azioni di volo del prossimo aeroporto di Comiso. Alla città di Ragusa rimane il rammarico di essere ancora una volta in ritardo dinanzi a decisioni calate dall’alto che denotano evidenti interessi economici da parte dei potentati sul nostro territorio già ampiamente devastato dal cemento e dal fotovoltaico”.

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