LE SCELTE DI PRINCIPIO E GLI ATTI COMPIUTI

Prendo atto dei sentimenti di sconcerto e scoramento dell’on. Leontini e della condanna, da parte sua, del gravissimo atto di violenza di cui pare sia autore un soggetto incaricato di affiggere, secondo le notizie oggi disponibili, i suoi manifesti elettorali e quelli di Dipasquale.  

Fatta salva la possibile sincerità interiore di tali sentimenti, non c’è dubbio che permanga in tutta la sua gravità il problema di fondo che è alla base di tutto: perché affidare i propri manifesti e la propria faccia di candidato (candidato a servire la comunità nel rispetto delle regole) a personaggi, in qualche caso noti alle forze di polizia, che agiscono in questa maniera? Siamo di fronte ad una gravissima responsabilità che non può non essere, moralmente e politicamente, piena e consapevole.

Lo dimostra il fatto che tutti sanno – e io l’ho denunciato prima e non dopo il “fattaccio” – che a Ragusa, non da ora, l’affissione dei manifesti è nelle mani di un racket. Al quale infatti si affidano i candidati che, come Leontini, Dipasquale e non pochi altri, hanno invaso le città.

E poi permane sempre il nodo cruciale non risolto: finora e tuttora ogni manifesto in mostra è abusivo, è stato affisso in violazione della legge. Cosa aspettano le autorità preposte, per esempio le polizie municipali di Modica e Ragusa, a fare ripristinare la legalità violata?

Angelo Di Natale

 

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