“LE FOTO PIU’ BELLE DEI NOSTRI LETTORI”

Per la sessantesima uscita della rubrica “Le foto più belle dei nostri lettori” pubblichiamo gli scatti fotografici che ci ha inviato la nostra lettrice Giusy Garozzo. Protagonista il maestoso Teatro Massimo di Palermo.

Alla sua apertura, per monumentalità e dimensione, suscitò le invidie di molti. Di gusto neoclasssico, sorge sulle aree di risulta della Chiesa delle Stimmate e del Monastero di San Giuliano, che vennero demoliti alla fine dell’Ottocento per fare spazio alla grandiosa costruzione. I lavori furono iniziati nel 1875 dopo vicende travagliate, che seguirono il concorso del 1864 vinto dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile, ma il teatro venne completato dal figlio, l’architetto Ernesto Basile. Nel 1897 si inaugurò ufficialmente il Teatro.

La simmetria compositiva attorno all’asse dell’ingresso, la ripetizione costante degli elementi (colonne, finestre ad archi), la decorazione rigorosamente composta, definiscono una struttura spaziale semplice ed una volumetria chiara, armonica e geometrica d’ispirazione greco-romana. I riferimenti formali di questo edificio sono, oltre che nei teatri antichi, anche nelle costruzioni religiose e pubbliche romane quali il tempio, la basilica civile e le terme, soprattutto nello sviluppo planimetrico dei volumi e nella copertura.

Sul frontone della facciata si può leggere il motto “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire“.

L’esterno del teatro catturato dalla nostra cara Giusy, seguendo la moda neoclassica  dell’attualizzazione delle architetture antiche, presenta un pronao corinzio esastilo elevato su una monumentale scalinata ai lati della quale sono due leoni bronzei con le allegorie della Tragedia dello scultore Benedetto e della Lirica dello scultore Maestro Cav. Mario Rutelli, figlio dello stesso Architetto Giovanni. In alto l’edificio è sovrastato da un’enorme cupola  emisferica. L’ossatura della cupola è una struttura metallica reticolare che s’appoggia ad un sistema di rulli a consentirne gli spostamenti dovuti alle variazioni di temperatura.

Il teatro fu edificato fra il bastione di San Vito e La Porta Maqueda, abbattendo la Chiesa delle Stimmate e l’annesso convento e la Chiesa di San Giuliano. La tradizione narra che una suora detta “la monachella” (l’ultima Madre Superiora del convento) si aggiri ancora per le sale del teatro. Si dice anche che chi non creda alla leggenda inciampi in un particolare gradino entrando a teatro, gradino detto appunto “gradino della suora“.

Un ringraziamento particolare a Giusy Garozzo che ci ha portato a scoprire un particolare della splendida Palermo e vi ricordo, inoltre, che tutti voi potete inviarci le vostre foto all’indirizzo e-mail info@ragusaoggi.it.

 

 

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