L’ASSOCIAZIONE HANDY RAGUSA : SPORT COME TERAPIA, AMICIZIA, ESPERIENZA, FESTA.

L’ Handy Sport Ragusa è un’associazione per disabili sportivi.

Nata a Ragusa il 27/02/1987 , fondata da un gruppo di ragazzi disabili e non, aveva  lo scopo di avviare in città qualcosa che allora era molto lontana dalla nostra cultura, lo sport.

 Hanno, inizialmente, dato il via ad un’attività non agonistica, il calcetto in carrozzina,  che ha dato modo all’associazione, di farsi conoscere, quindi nell’agosto del 1988 si sono affiliati alla F.I.S.D. (Federazione Italiana Sport Disabili) e da lì è iniziata la loro scalata verso i vertici internazionali.

“Ventisette anni ormai – ci racconta Francesco Iacono – ( presidente e fondatore dell’Associazione), che combattiamo giornalmente affinchè questa realtà ,unica,  tra l’altro, possa sopravvivere, ancora ed a lungo”.

Nei primi anni, l’ Associazione ha praticato diverse discipline:  Tiro con l’arco, Tennis-Tavolo, Special Olimpics (Atletica per disabili Mentali), ma dal 1995, per scelta dettata dalle loro condizioni economiche, hanno deciso di specializzarsi in una sola disciplina, l’Atletica Leggera per disabili fisici (disciplina che da quasi a tutti, in base alla gravita dell’handicap, la possibilità di poter gareggiare). Da allora è stato un susseguirsi di successi, dagli innumerevoli titoli italiani conquistati dai nostri atleti in tutti i campi d’Italia, ai nuovi record italiani (ad oggi ne deteniamo dieci, nel disco – peso – 100 mt. – giavellotto – pentathlon etc…), per arrivare al 3° posto raggiunto dalla Squadra Femminile nel 2000/01 e al 12° di quella Maschile.

Nonostante i molteplici successi conquistati in tutta Italia, l’unica attività sportiva per disabili che abbiamo l’onore di avere a Ragusa, invidiata, modello ed esempio per tutti, non è incoraggiata e sostenuta economicamente, ormai da diversi anni, dalle istituzioni.

“E’ assurdo – continua il Presidente- che questa società riesce, a stento, ad  andare avanti solo grazie ad alcuni sponsor, all’autotassazione, ed al prezioso contributo, che però purtroppo non basta, dei molteplici volontari e assistenti sociali, che, ormai, da anni, più volte a settimana, senza percepire la benchè minima retribuzione, si recano in palestra per far allenare i ragazzi”.

L’associazione a Ragusa, che si fa di certo sentire ad altissima voce, sebbene nel proprio piccolo, ha dimostrato e sta dimostrando che lo sport rappresenta per il portatore di handicap non solo un mezzo insostituibile di recupero psicofisico, ma anche uno stimolante mezzo di integrazione sociale. Lo sport, infatti, ha rilevante importanza soprattutto per quanto concerne il riequilibrio psicologico del portatore di handicap. Qualsiasi difetto fisico  provoca indubbiamente problemi psicologici e il soggetto è  continuamente sottoposto a frustrazioni e fallimenti soprattutto quando si rende conto delle proprie limitazioni e quando l’esistenza di barriere architettoniche lo rilegano ai margini della società.

Ecco che subentrano stati d’animo simili all’angoscia, al senso di inadeguatezza e impossibilità a realizzarsi. E’ proprio di fronte a questo pericolo che emerge il significato pieno dello sport, come fattore di affermazione e realizzazione di sè. Sport, quindi, come momento di cura, ma anche momento di amicizia, esperienza, festa. Sport come situazione in cui si sperimenta il confronto con l’altro e con i propri limiti, si apprende il rispetto delle regole ed il gusto dell’impegno. Sport come attività che reca in sé una carica straordinaria ed affascinante di umanità, di gratificazione, di conquista, di coraggio, di pazienza, diventando avventura che riempie di segni, obiettivi, speranza, soddisfazioni.

Quindi, se lo sport è per tutti, perchè arreca, come prima detto, molteplici benefici per educare e curare il  corpo e lo spirito, perchè continuano ad ignorare ed a minimizzare questa realtà? Se c’è una cosa bellissima, a Ragusa,  come questa associazione, non può non essere considerata. Se è vero che tutti abbiamo gli stessi diritti, soprattutto i disabili, chi di dovere, deve sollevare questa realtà che, ogni anno, eroga 35 milioni di euro.

E’ inconcepibile che quest’associazione che dovrebbe essere vanto per la nostra città perchè, continuo a ribadire, è l’unica e non ha rivali, non venga minimamente sostenuta, negli ultimi anni, con una cifra irrisoria, che il Presidente, anni fa, chiese al Comune.

Non più compassione, pietà e “occhi dolci”:  solo atti pratici e concreti , atti umani e sensibili, per la gente che ci insegna il vero valore della vita, ogni giorno. E che ha estremamente bisogno dello sport.

” E’ vero che attraversiamo un periodo di crisi non indifferente – continua ancora il signor Iacono- ma è altrettanto vero che delle volte, il fatto di essere illusi, diventa frustrante e ci sentiamo presi in giro. Avremmo voglia di organizzare a Ragusa la finale di coppa Italia Lanci ed aspettiamo da tre mesi che il Comune ci dia una risposta per montare la gabbia lanci, tra l’altro obbligatoria,  che ha il costo di 4.500 euro. Loro sostengono che non hanno a disposizione questi soldi, ma poi li trovano sempre per altre cose…”

Francesco, pur essendo molto preoccupato per il futuro dei suoi ragazzi, visto e considerato che non ci sono altre associazioni simili a Ragusa, è felicissimo e soddisfatto;  ci racconta  con gli occhi lucidi ed il cuore che scoppia di gioia.

” Non ho rimpianti. Quando hai dato il massimo per quello per cui vivi, e riesci ad andare a dormire  appagato, nessuno mai , potrà dirti, un giorno “potevi fare di più”.

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