L’ALTALENA

Egregio Direttore, talvolta non riesco a spiegarmi perché la stampa fa finta di non accorgersi di certe cose.

Ci si affanna a scrivere e a discutere del nuovo tentativo per formare un governo, si sbatte la testa per capire se ci saranno oppositori nascosti e franchi tiratori, si fanno mille ipotesi per la nuova compagine ministeriale. Tutti stanno con l’occhio incollato al video per carpire le ultime novità.

Forse tutti fanno il gioco dei giornali e delle televisioni, ma come non si può capire che è tutto un bluff ?

Ancora c’è qualcuno che cerca di sollevare il dibattito se fra destra e sinistra ci può essere un dialogo, qualcuno fa finta di indignarsi, altri promettono opposizione dura.

Nessuno però si accorge che dentro il Palazzo stanno solo cercando di spartirsi la torta: questo a me, questo a te, questo a lui. Si parla solo dell’IMU e di come poterla restituire, qualche accenno ai soliti problemi economici, poi il nulla e nessuno dice niente, né gli addetti ai lavori, né la classe politica di tutti i colori, né il popolo che si mostra solo preoccupato del fatto di avere votato per una vita contro qualcuno e di ritrovarselo ora alleato.

Ma dei problemi che ci sono in Italia nessuno parla: avete sentito qualcuno parlare di scuola, di istruzione, di università di ricerca ? Le pagine sono piene delle notizie su Letta, figlio di professore universitario di matematica, studi a Strasburgo, laurea e specializzazione a Pisa etc etc.

Per i nostri figli ci dicono solo che mancano pizzaioli e ingegneri aerospaziali, mentre sono in calo le richieste per igienisti dentali e ornitologi.

Qualcuno ha sentito parlare della situazione carceraria? oppure della sanità? o degli esodati?

Avete letto una parola sulla tutela e valorizzazione dei Beni Culturali? Avete sentito di qualcuno che si sta accapigliando per il Ministero del Turismo ?

Avete sentito parlare di riduzione di parlamentari, dei loro stipendi, delle scorte, dell’abolizione delle province?

Tanto valeva farlo fare a Bersani o lasciare Monti: ma è come alla villa per l’altalena, tu ci sei stato assai, ora tocca a me.

Lettera firmata

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it