È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
L’AGRICOLTURA BIOLOGICA IN SICILIA: PASSATO, PRESENTE E FUTURO
07 Ago 2010 13:13
L’agricoltura biologica rappresenta il frutto di una serie di riflessioni e il risultato dello sviluppo di metodi di produzione agricola alternativi praticati sin dall’inizio del XX secolo. Durante gli anni ’50, l’obiettivo dell’agricoltura era soddisfare, grazie ad un significativo aumento della produttività agricola, il fabbisogno alimentare immediato. Negli anni ’60 e ’70 è emersa una forte presa di coscienza circa la tutela dell’ambiente, alla quale l’agricoltura biologica poteva apportare un utile contributo. L’agricoltura biologica comincia tuttavia a diffondersi nel corso degli anni ’80, con il continuo sviluppo di questo nuovo metodo di produzione e dell’interesse dei consumatori verso la sicurezza alimentare e il rispetto dell’ambiente. Parallelamente, le amministrazioni nazionali e regionali procedono al graduale riconoscimento dell’agricoltura biologica, integrandola nei propri ambiti di ricerca e dotandosi di legislazioni adeguate al settore, concedendo aiuti e sovvenzioni. Tuttavia, questo periodo è caratterizzato da una mancanza di chiarezza: regna infatti una certa confusione sul significato di agricoltura biologica. In questo contesto, l’adozione di un quadro normativo è sembrata la scelta più idonea per consentire all’agricoltura biologica di collocarsi sul mercato. All’inizio degli anni ’90, la Comunità europea ha emanato il Reg. CE n. 2092/91 che, oltre a definire un metodo di produzione agricola per i prodotti animali e vegetali, provvede a regolamentare l’etichettatura, la trasformazione, l’ispezione e il commercio dei prodotti dell’agricoltura biologica all’interno della Comunità europea, nonché l’importazione di tali prodotti da paesi terzi. Il Reg. CE n. 2078/92 offre nuove possibilità di sostegno finanziario di cui l’agricoltura biologica può beneficiare. Tale regolamento è oggi sostituito dalla misura F del Reg. CE 1257/99 del PSR. Il Reg. 1804/99 completa, per le produzioni animali, il regolamento CE n. 2092/91 sull’agricoltura biologica. La misura F del Reg. CE 1257/99 del PSR rappresenta oggi il più importante strumento per le aziende biologiche di usufruire di aiuti pubblici. Il passaggio dal Reg. CE 2078/92 al Reg. CE 1257/99 del PSR ha portato alcune novità: mentre prima era possibile assoggettare al biologico anche solo una parte dell’azienda, a partire dal 2001 è diventato obbligatorio farlo per l’intera azienda. Altra novità riguarda la commercializzazione, è infatti diventato obbligatorio per le aziende commercializzare almeno il 50% del prodotto come “proveniente da agricoltura biologica”. Tali restrizioni, accompagnate dalla riduzione dei fondi stanziati dalla CE (Tabella 1), hanno prodotto un effetto negativo sul comparto, infatti, sia gli operatori che la superficie hanno subito una progressiva riduzione a partire dal 2002, malgrado ciò la Sicilia rappresenta ancora la regione italiana maggiormente interessata sia alla coltivazione che alla trasformazione di prodotti biologici: attualmente circa 480 aziende si occupano di trasformazione. L’agricoltura biologica così inquadrata rende evidente la possibilità di uno sviluppo ulteriore e di un utilizzo maggiore delle potenzialità di questo comparto. E’ tempo che al settore venga assegnato un ruolo di primo piano nelle strategie di sviluppo destinando finanziamenti adeguati e maggiore attenzione a favore della ricerca. Il rilancio di questo settore diventa veicolo privilegiato non solo in campo economico, dove agricoltura biologica è innovazione, ma anche in campo sociale ottenendo una produzione sicura, di qualità e che ponga particolare attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. (Martina Celestre)
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