LA SICUREZZA PIANGE, TROPPI POLIZIOTTI AL C.P.S.A. DI POZZALLO E POCHI SU STRADA!

Frequentemente accade che l’intera Nazione si indigni per lo sfacelo generale del paese, da anni oramai in declino.

Assistiamo continuamente a continue richieste, provenienti da più Cori, con cui si chiedono le  dimissioni del Governo…richieste inutili! Chiedere che i vertici paghino il conto per gli errori fatti è un sogno, come pure è un sogno sperare di bloccare questo inesorabile declino che sta travolgendo gli Italiani, la Politica e le Istituzioni”.

 

Per questo nessuno più si sorprende se, a cascata, tale situazione di diffuso decadimento si verifica quotidianamente nel mondo politico (ma questo è nel conto!) e istituzionale anche della piccola provincia di Ragusa (questo proprio no!).

 

A tal riguardo, va detto che se il decadimento generale può riguardare il mondo della politica a cui è demandato l’onere di dare risposte alla cittadinanza, la risoluzione dei problemi della nostra Amministrazione non può che essere affidata a Chi istituzionalmente è preposto a ciò.

 

Per questo, vorremmo ottenere, quanto meno a livello provinciale, alcune risposte ad altrettanti quesiti avanzati dagli Uomini e dalle Donne della Polizia di Stato e dai Cittadini dell’intera Provincia che, oramai stanchi di illusorie rassicurazioni sulla sicurezza, chiedono di essere garantiti dalle FF.OO. e di rilevarne l’effettiva presenza sul territorio.

 

Pertanto, questa O.S., per conto dei poliziotti, si propone di chiarire e di far chiarire all’Amministrazione Centrale, se i metodi di impiego del personale della Polizia di Stato garantiscono il rispetto dei diritti a loro riconosciuti dalle leggi e regolamenti emanati in materia e se l’emergenza /non più emergenza “ C.P.S.A. di Pozzallo” stia influendo negativamente sul buon andamento degli uffici da cui detti uomini (costretti a estenuanti turni di straordinario) vengono sottratti quotidianamente, lasciando il territorio scoperto  e facendo lievitare a dismisura l’arretrato in ogni settore.

Sembrerebbe, infatti, che i rinforzi dei Reparti Operativi, provenienti da altre sedi, non siano sufficienti a vigilare sui clandestini tunisini che con la loro presenza, hanno, di fatto, trasformato  il C.P.S.A. in un C.I.E,   dovendosi sempre, costantemente, ricorrere a numerose unità della territoriale (provenienti dalla Questura e dai Commissariati).

 

Infine, si vuol comprendere se ai sensi della 626 /94 e successive modifiche, il C.P.S.A. è idoneo allo svolgimento di servizi di vigilanza ad opera di personale delle FF.OO. (all’aperto, sotto il sole, senza porte ne finestre) e chi per conto del Dipartimento e per conto della Questura ha espresso l’eventuale parere favorevole in merito, consentendo il funzionamento della struttura anche a seguito dei recenti gravi episodi di danneggiamento .

 Infatti, detta struttura sembrerebbe essere stata valutata parzialmente idonea, “limitatamente al settore femminile… a condizione che i varchi privi di porte e finestre siano costantemente presidiati dalle forze dell’ordine”.

 

Quindi, ci chiediamo perché la commissione,  tenuta a  vigilare sui locali in cui operano i Nostri Uomini,  non sia stata “interpellata per esprimere tale condizionato parere favorevole” che si deve conciliare anche con il benessere fisico e psichico degli appartenenti alla Polizia di Stato che ivi prestano servizio.  

 

Sembrerebbe quasi che in questo C.P.S.A./C.I.E., tra i vari compiti  demandati ai Poliziotti, vi sia quello di fungere da porta, da finestra, o meglio ancora da “inferriata antifuga”, rischiando il continuo scontro fisico con gli stranieri.

Per la mancanza di porte e finestre, dalla data del 22 Agosto scorso -in cui venne danneggiato il centro-, a fronte di nuovi arrivi di clandestini,  ancora si attendono le riparazioni!

 

Tale stato di cose non può essere più tollerato, dovendosi pretendere, ad ogni costo che l’Amministrazione, trasferisca i clandestini in altri centri idonei allo scopo.

 

Per conto dei cittadini, a cui va il ringraziamento per la fiducia accordataci quotidianamente, vogliamo chiedere perchè il Questore ha diminuito la c.d. sicurezza in provincia di Ragusa,   dovendo assicurare i servizi di vigilanza al centro di Pozzallo.

Infatti, le numerose auto della Polizia a bordo delle quali viaggiano 30 uomini al giorno (oltre ai 60 provenienti dai   reparti operativi), da e per il Centro di Pozzallo, rendono evidente, anche ad un profano, una preoccupante sottrazione  di uomini e mezzi al territorio quantificabile mensilmente in  circa 900 uomini della sola provincia di Ragusa, ai quali si sommano  circa i 1800 provenienti dai Reparti Operativi di tutta Italia.)

 

Si chiede che il Questore restituisca questi uomini ai loro compiti istituzionali e alla loro dignità (cessando di surrogarsi alle cancellate) e che, solo per una vera e temporanea emergenza, vengano impiegati presso il CPSA, come nel caso di uno sbarco imprevisto, disattendendo solo in via del tutto eccezionale alle richieste di sicurezza dei cittadini.

Infatti, è chiaro che costoro non trovano più conforto negli “ricorrenti slogan” sulla sicurezza, lanciati con i comunicati stampa diffusi dalla Questura di Ragusa.

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