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La rissa e l’uccisione del 21enne a Santa Croce, restano tutti in carcere; per uno degli indagati “decade” l’accusa di omicidio
02 Ott 2024 11:36
Restano tutti in carcere i soggetti coinvolti nella rissa del 7 settembre a Santa Croce Camerina, nel corso della quale è è stato ucciso il 21enne Mohamed Anwer Debic, nato in Tunisia: era stato raggiunto da un colpo al petto, inferto con un corpo contundente. Il Tribunale del Riesame di Catania ha confermato le ordinanze di custodia cautelare in carcere per tutti i 7 soggetti coinvolti. La miccia che avrebbe scatenato la rissa, starebbe in un alterco tra due persone, a seguito del quale, una volta partito un pugno, si sarebbe passati ad impugnare coltelli, catene e machete. Alla base della lite, le zone di raccolta della plastica dismessa delle serre.
Il Riesame
Il Riesame ha invece annullato l’ordinanza limitatamente all’omicidio aggravato in concorso per uno dei due fratelli di 22 e 26 anni. Si tratta del 26enne, difeso dall’avvocato Enrico Platania, per il quale resta valida l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per la rissa aggravata. Nella partecipazione alla rissa aggravata che è elemento comune a tutti gli indagati, ci sono anche degli altri reati contestati ai singoli. Sempre nel corso di quella rissa, un 28enne avrebbe ferito il 22enne – presunto omicida – alla schiena e ad una mano: per il 28enne l’ipotesi formulata dalla Procura è quella del tentato omicidio. C’è poi un 36enne che deve invece rispondere di lesioni personali aggravate per avere preso a colpi di catena un coetaneo ferendolo alla testa.
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