LA REGIONE EVITA LA SERRATA DEI COMMERCIANTI

I soldi ci sono. La disponibilità pure. mercoledi pomeriggio è arrivata la decisione, in tale direzione, dell’assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi nel corso della riunione tenutasi a Palermo con i rappresentanti dei consorzi fidi. La vertenza sui contributi conto interesse sembra quindi ad una svolta. Almeno è quanto emerso dal confronto avviato che servirà a mettere a punto una specifica dinamica operativa per concretizzare le procedure che serviranno all’erogazione delle somme riferite agli anni 2003, 2004, 2005. Qualche passo importante in avanti, rispetto alla riunione di lunedì scorso, tenutasi sempre a Palermo e che aveva coinvolto l’intero sistema Confcommercio della provincia di Ragusa, è stato compiuto. C’è anche una determinazione precisa, almeno stando a quanto comunicato dall’assessore Venturi. Di chiudere la vertenza, quindi di erogare le somme, entro la fine dell’estate. “Se così sarà – commenta il presidente provinciale di Confcommercio Ragusa, Angelo Chessari – non avremo problemi di sorta a mettere in evidenza la capacità e la buona volontà del Governo regionale in ordine ad una vertenza che, nelle scorse settimane, abbiamo rilanciato con estrema determinazione. E’ chiaro che, però, non canteremo vittoria sino a quando le risorse economiche non saranno materialmente a disposizione delle aziende. E questo non perché non prendiamo atto della disponibilità dell’esecutivo siciliano con in testa il presidente Lombardo ma perché siamo rimasti scottati parecchie volte in proposito e quindi attendiamo che la situazione possa risolversi una volta per tutte”. “L’idea di mettere in moto le aziende – chiarisce il presidente di Commerfidi, Salvatore Guastella, che ha partecipato all’incontro di ieri pomeriggio a Palermo – ha dato un vigoroso impulso alla politica che l’ha recepita, l’ha fatto proprio e ha bruciato le tappe. Va dato merito allo staff del presidente Lombardo e all’assessore Venturi per i risultati che ci sono stati annunciati. Ci hanno detto, a chiare lettere, che non si può tornare indietro, che il meccanismo è avviato, che il problema per quegli anni è risolto. Abbiamo parlato un unico linguaggio. La politica doveva dare un segnale alle imprese. Nonostante l’incredibile ritardo, crediamo che questo segnale, alla fine, sia arrivato”.

 

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