LA CENA DI S. GIUSEPPE SI FARA’ ANCHE A P.SECCA

La Cena di San Giuseppe è un patrimonio culturale che l’Amministrazione comunale di S. Croce intende preservare e promuovere. Quest’anno si potranno regalare le emozioni di questa tradizione ai nostri concittadini, ai turisti e agli emigrati che solo nel periodo estivo hanno la possibilità di tornare a S. Croce. Per tale scopo il 10 Agosto l’Amministrazione Comunale di S. Croce Camerina ha deciso di inserire questa manifestazione nel cartellone dell’Estate Kamarinense ed allestire una Cena presso Piazza Faro a Punta Secca. In questa data turisti e curiosi potranno ammirare la maestria tutta santacrocese che contraddistingue il periodo di marzo, quando si festeggia il Santo Patrono di S. Croce, S. Giuseppe. L’11 Agosto, invece, come tradizione vuole, è previsto dalle 21,30 in poi una serie di appuntamenti che coinvolgeranno tutti. Si inizia con la benedizione della Sacra Famiglia (S. Giuseppe, la Madonna e Gesù Bambino), che sarà poi accompagnata dalla Fanfara di S. Giuseppe dalla Banda di S. Croce Camerina. In scaletta anche una degustazione gratuita della tipica “principissedda co sucu fintu”, la pasta che viene offerta alle tre persone che raffigurano Gesù, Giuseppe e Maria. Sempre a forma di bucatino corto condito condita con sugo in cui è assente la carne, ma è aromatizzato da chiodi di garofano, cannella e noce moscata. 

Gli elementi presentati nella Cena che sarà allestita in Piazza Faro seguono dei canoni ben precisi. Innanzi tutto, al muro bisogna porre “a cuperta” con decori floreali e viene contornata da arance amare e limoni, che rappresentano le amarezze della vita, e vengono poste anche le arance dolci, che hanno lo scopo di ricordare agli uomini di non condannare il prossimo. Sulla tavola viene posta una tovaglia bianca e lungo i bordi si sistemano i “svoti” (i risvolti laterali), finemente ricamati, che vestono il tavolo fino al pavimento.

In posizione centrale e rialzata viene posto al centro “l’altarinu”, su cui viene poggiato “u quadru da Sacra Famigghia” o “do Santu” davanti al quale arde “a lampa ad olio” che sta a significare la luce della Fede nella Provvidenza di Dio; ai lati viene posto “u lauri”, i germogli del grano. Fiore all’occhiello è “u pani pulitu”. “Ucciddati”(grosse ciambelle per i tre componenti della Sacra Famiglia), “a varva” (il volto barbuto del Santo), la “S” e la “G” (iniziali del Santo), “u vastuni” (il bastone fiorito, simbolo dell’autorità del Pater Familias) e “a spera” (per le origini regali del Santo) tutti lavorati con la grande maestria e l’utilizzo del coltello e del pettine per ottenere del pane ricamato e unico nel suo genere. Poi la tavola si arricchisce con dolci di vario tipo e soprattutto tipici di S. Croce come torrone e cubbaita. Anche l’addobbo floreale deve seguire la tradizione: fresie e violacciocche per rappresentare le virtù di San Giuseppe.

Tutti i visitatori resteranno, poi, colpiti dalla mostra fotografica preparata dai fotografi di S. Croce Camerina, così di scatto in scatto potranno scoprire tutti i dettagli di una festa unica nel suo genere. Altro appuntamento l’asta che si terrà l’11 Agosto il cui ricavato andrà in beneficenza.

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