Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
Infrastrutture stradali Anas, Sud Est siciliano escluso. Protesta del sen. Giovanni Mauro
05 Ott 2017 13:40
RAGUSA – «Il Sud est dell’Isola è stato letteralmente depennato dal piano degli investimenti per la viabilità presentato da Anas: la ripartizione dei 30 miliardi stanziati per le nuove opere principali e il completamento degli itinerari, di cui ben il 56% destinato al Sud e alle Isole, non contempla il territorio ragusano, penalizzato e danneggiato dalla miopia politica nazionale». Con queste parole il senatore Giovanni Mauro (FI) commenta i dati del mega piano investimenti dell’Azienda delle Strade, approvato dal Cipe lo scorso agosto per la manutenzione e il rilancio della viabilità. «In Sicilia arrivano solo le briciole – sottolinea Mauro – mentre ad essere privilegiati sono solo i territori la cui classe dirigente è legata a doppia mandata alla scellerata politica del governo nazionale. A pagarne le spese sono i siciliani, e i ragusani in particolare, colpevoli solo di non aver avuto una classe politica regionale degna di questo nome. Per il bene del nostro territorio è necessario sciogliere il nodo infrastrutture, poiché dalla realizzazione delle strade e delle autostrade, e dal potenziamento dei collegamenti ferroviari e aerei dipende il futuro delle nostre imprese e della nostra comunità. Tutto ciò sarà possibile solo grazie alla capacità progettuale e alla competenza amministrativa di chi sarà chiamato a rappresentare i cittadini e il comprensorio ibleo all’Assemblea Regionale Siciliana. Su questo fronte la proposta programmatica di Forza Italia è già delineata e attende solo di essere messa in pratica: bisogna attuare la razionalizzazione dell’elefantiaca burocrazia regionale, chiudere i “carrozzoni” azzerando i consigli di amministrazione e assegnando funzioni e competenze ai nuovi assetti di governo del territorio, che saranno legittimati democraticamente dai cittadini».
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