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Incontro dei Giovani Democratici a Ragusa in memoria di Giovanni Spampinato nel 53° anniversario del suo assassinio
29 Ott 2025 11:36
Domenica 2 novembre, i giovani del Partito Democratico – Circolo Giovani Democratici di Ragusa promuovono un incontro pubblico in memoria di Giovanni Spampinato, nel giorno in cui ricorre il 53° anniversario del suo assassinio. L’evento prevede gli interventi dei giornalisti Carmelo Schininà e Angelo Di Natale, e la partecipazione del fratello della vittima, Salvatore Spampinato, che porterà il ricordo personale e familiare di un sacrificio ancora troppo poco chiarito.
L’appuntamento rappresenta un’occasione per riflettere non solo sul coraggio del giornalista ragusano — che a soli 25 anni fu ucciso perché cercava verità e trasparenza — ma anche sul senso civile della memoria e del giornalismo libero. In questi anni, infatti, il nome di Giovanni Spampinato è divenuto simbolo della battaglia contro l’omertà, l’influenza dei poteri oscuri e le trame non del tutto sciolte. Come emerge da recenti indagini, a oltre cinquant’anni dal delitto si stanno riscoprendo documenti che rivelano un’inquietante presenza dei servizi segreti nelle vicende sul territorio ibleo, compresi tentativi di indirizzare le indagini verso piste “politiche” inesistenti.
Durante l’incontro sarà dato spazio all’evoluzione del caso: la scoperta di carte riservate dell’epoca che mostrano come le inchieste di Spampinato fossero già “monitorate” dalle autorità centrali, e come si fosse tentato di costruire piste di depistaggio per deviare l’attenzione dal ruolo della criminalità di destra e dei traffici di antiquariato. Le relazioni giornalistiche del 1972, oggi riemerse, parlano di collegamenti tra neofascisti, mafia, potere economico e istituzioni locali, che Giovanni non esitò a mettere in luce.
Il dialogo tra relatori e pubblico sarà occasione per chiedersi quanto di quella verità permane ancora celata e per sottolineare il valore della libertà di stampa come pilastro della democrazia. I Giovani Democratici sottolineano che “ricordare significa agire”, affermando l’impegno a mantenere vivo il ricordo dei giornalisti uccisi e a promuovere una cultura della responsabilità e del coraggio civile nelle nuove generazioni.

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