In gravi condizioni per Covid il cittadino palermitano Jesus Jaime, ricoverato in Guinea. Un volo militare lo sta riportando in Italia

Chiara Beninati è una giovane palermitana ed è la moglie di Jesus Jaime Mba Obono, 49 anni, cittadino italiano, perito informatico disoccupato, che, colpito da coronavirus, si trova ricoverato in gravissime condizioni dallo scorso 27 aprile nell’ospedale ‘Loeri Combà’ di Malabo, capitale del piccolo Stato africano, incorniciato tra Camerun e Gabon, quasi sulla linea dell’equatore.

La donna, disperata per le condizioni del marito in terapia intensiva, aveva lanciato un appello al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al ministro della Salute Roberto Speranza e al capo della protezione civile nazionale Angelo Borrelli per autorizzare il trasferimento Jesus Jaime in Italia.

Qualche giorno fa l’unità di terapia intensiva e rianimazione dell’ospedale Cervello di Palermo aveva dichiarato la disponibilità ad accogliere Jesus Jaime. Pochi minuti fa la bella notizia: è decollato alle 15 un aereo KC-767A dell’Aeronautica Militare partito da Pratica di Mare per riportare in Italia il connazionale bloccato in Guinea Equatoriale.

A bordo del velivolo anche il Team di bio-contenimento dell’Aeronautica Militare costituito da medici ed infermieri specializzati nell’assistenza ai pazienti affetti da malattie particolarmente infettive in totale isolamento e sicurezza.

Il trasporto aereo in biocontenimento è, in questa emergenza, una delle capacità peculiari messe a diposizione dal Ministero della Difesa nell’ambito delle attività di contrasto al covid 19 volute dal Ministro Guerini. La capacità dell’Aeronautica Militare è unica insieme alla Royal Air Force del Regno Unito in Europa.

Il 14 febbraio scorso sempre a bordo di un KC-767A, con le stesse modalità è stato rimpatriato da Wuhan il giovane Niccolò, il diciassettenne di Grado rimasto bloccato in Cina. Numerose anche le missioni di trasporto in biocontenimento effettuate dagli elicotteri HH-101 e dai velivoli C-130J dell’Aeronautica Militare, per trasferire in sicurezza pazienti covid positivi da un ospedale all’altro, alleviando così la pressione sui centri di cura del nord Italia.

Foto: Ansa

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