IN ESTATE LE OTITI ESTERNE AUMENTANO DI INCIDENZA

Estate significa bel tempo e vacanze, ma, spesso, anche …… mal d’orecchio. E’ soprattutto durante il periodo estivo, infatti, che le otiti esterne mostrano un significativo aumento di incidenza. Nella maggior parte dei casi si tratta di infiammazioni acute che interessano diffusamente il rivestimento cutaneo del condotto uditivo sostenute da germi normalmente presenti nell’orecchio esterno e favorite, tra l’altro, dai micro traumatismi locali (uso improprio di cotton-fioc o di altri “arnesi” di piacevole grattamento: forcine per capelli, fiammiferi, cappucci di penna) e dall’introduzione e ristagno nel condotto di acqua spesso poco pulita (mari, laghi, fiumi e soprattutto piscine). Non a caso, l’otite esterna batterica diffusa è un’affezione più frequente nei climi caldo-umidi e poiché il nuoto predispone l’orecchio a questa malattia essa viene spesso chiamata “l’otite del nuotatore”.  Nella fase iniziale i sintomi riferiti dal paziente sono il prurito o una vaga sensazione di fastidio e di orecchio chiuso, sintomi che rapidamente cedono il posto a un dolore violento e ad un evidente abbassamento della funzione uditiva dal lato colpito. L’otalgia (dolore all’orecchio) è violenta e lancinante, irradiata verso la tempia e la mandibola e accentuata dalla pressione sui tessuti intorno all’orecchio e dalla trazione sul padiglione. La sua particolare intensità è dovuta alla intima aderenza della pelle sui tessuti sottostanti. Anche la semplice masticazione o il semplice atto del parlare accentuano notevolmente la sintomatologia dolorosa. L’abbassamento della funzione uditiva (ipoacusia) è consequenziale ad un insieme di fattori che tendono a restringere o addirittura a chiudere il condotto uditivo esterno: edema della cute e ristagno di secrezione nel condotto. Non è infrequente, inoltre, un interessamento della membrana timpanica. All’esame obiettivo si può rilevare una secrezione biancastra (sierosa) i giallognola (purulenta), più o meno abbondante, che fuoriesce dall’orecchio. L’otoscopia (esame del condotto e della membrana timpanica mediante strumentazione idonea, otoscopio portatile o microscopio) è la procedura che permette al medico di fare diagnosi di otite esterna e, eseguita nella fase iniziale, dovrà essere praticata con la massima delicatezza data l’estrema sensibilità della cute che è infiammata e fortemente aderente ai piani sottostanti. Nelle fasi avanzate il restringimento del condotto è tale da rendere impossibile l’introduzione dell’otoscopio e persino delle gocce auricolari prescritte a scopo terapeutico.

Per quanto riguarda il trattamento, la sintomatologia dolorosa va combattuta, almeno per i primi giorni, con l’uso di sostanze analgesiche per via sistemica. La pulizia accurata del condotto, con asportazione dei detriti epidermici, cerume e secrezioni patologiche è un punto estremamente importante non solo per la diagnosi, ma, soprattutto anche per la terapia. Essa, infatti, eseguita da parte dello specialista con una porta cotone sterile o, meglio, con un’aspirazione controllata al microscopio otoiatrico, permette l’introduzione di garza orlata auricolare o di cilindretti di materiale spugnoso a espansione che, oltre a mantenere aperto il condotto e drenare le secrezioni servono a favorire la penetrazione il più profondamente possibile delle gocce otologiche. L’applicazione di tali gocce auricolari costituite in genere da una soluzione associata di cortisone e di antibiotici a largo spettro, va ripetuta 2-3 volte al giorno. Nelle forme con febbre e notevole tumefazione dei tessuti molli del condotto uditivo esterno, del padiglione auricolare e della zona periauricolare è consigliato l’uso di antibiotici per via generale.

Infine, per quanto riguarda le recidive bisogna cercar di eliminare tutte le possibili cause di traumatismi del condotto, ma anche con questo il problema è di difficile soluzione nei climi caldo-umidi e per i nuotatori. Per questi ultimi si raccomanderà di lavare sistematicamente dopo ogni bagno le orecchie durante la doccia e di asciugare bene alla fine della stessa o di instillare in esse alcune gocce di una soluzione di acido borico al 2% e poi, …. benvenuta estate.

 

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