IL TURISMO E LE CIFRE DELL’ASSESSORE MARTORANA

“Sentire parlare di turismo a Ragusa con una tale pervicacia, ci fa riflettere sul fatto che continuiamo ad usufruire di un bene prezioso, di cui la natura e i nostri padri, con i loro monumenti, ci hanno dotato, senza che nulla si faccia per meritarlo e per poterne accrescere il valore. Se l’assessore Stefano Martorana ha sciorinato, nei giorni scorsi, numeri che non ho motivo per non ritenere reali, è altrettanto vero che gli stessi potrebbero essere perlomeno il doppio se le politiche turistiche venissero costruite in maniera più lungimirante”. E’ il commento che arriva dal commissario cittadino de “La Destra” Ragusa, Giuseppe Dipasquale, dopo avere preso atto delle cifre, interessanti, provenienti dal comparto. “Ancora una volta – continua Dipasquale – dobbiamo ringraziare, e non lo dico certo io, ma la riprova arriva da ciò che accade ogni giorno, la promozione che ci è stata garantita dal serial tv “Il commissario Montalbano” che, in tutta Europa, ha suscitato una grande curiosità tra i visitatori stimolando gli stessi a conoscere da vicino i luoghi dei set. Anche il fascino dei nostri paesaggi e la particolarità dei nostri monumenti barocchi non sono da meno. Inseriti in questo speciale contesto, esercitano un’attrazione molto forte e riescono a calamitare grande interesse. Ecco perché non si comprende come mai, ancora oggi, non si strutturi una organizzazione perfetta, al millesimo, che riesca a pianificare tutto con la massima attenzione, accompagnando e coccolando il turista che arriva, ad esempio, a Ibla, piuttosto che nel centro storico superiore, e che ha bisogno di tutte le cure del caso. Parlo di situazioni che ho vissuto di persona e che per questo mi viene facile raccontare”. Dipasquale, infatti, aggiunge: “Il turista tipo, quando non è accompagnato da una guida che sa come muoversi, arriva, per quanto riguarda Ibla, al parcheggio di largo San Paolo e la prima cosa che si chiede, dopo avere individuato l’area per la sosta, è se la stessa sia gratuita o a pagamento (non ci sono cartelli). Poi, decide di recarsi verso piazza della Repubblica e di solito sale lungo le scale che da largo San Paolo conducono verso don Minzoni. Non voglio neppure raccontare le condizioni in cui le stesse sono ridotte. Il primo biglietto da visita per il turista è rappresentato da una scalinata maleodorante di urina, dove la sporcizia è raccolta su ogni gradino, con ricrescita di erba, e dove, più in generale, il degrado regna sovrano. Poi si arriva accanto alla chiesa delle Anime sante del Purgatorio e il nostro turista nota un piccolo caos dovuto alle auto posteggiate ovunque, alla presenza di situazioni non decorose agli angoli della strada in cui si raccoglie spazzatura di vario tipo. Non dico che Ibla debba essere un quartiere bomboniera ma dobbiamo perlomeno protendere verso questa direzione. Altrimenti, davvero, rischiamo di perdere una occasione che per noi si può definire soltanto clamorosa. Perché mai e poi mai, dieci-quindici anni fa, si sarebbe potuta presumere questa crescita esponenziale in termini di visitatori. Il problema è stata l’incapacità delle varie Amministrazioni comunali succedutesi nel tempo non tanto di prevedere con lungimiranza che cosa sarebbe accaduto (cioè l’incremento dei visitatori) quanto di non essere riusciti a programmare con attenzione le necessarie politiche turistiche. A questo punto ci auguriamo che qualcosa possa cambiare. E speriamo che ciò accada nel più breve tempo possibile. Proprio perché, in questi tempi di crisi, il turismo può sopperire alle numerose carenze che riguardano altri settori dell’economia locale. A patto che, lo ripetiamo, la programmazione sia fatta nella maniera giusta”. 

 

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