Il sindaco Cassì: “Riapriremo via Roma”. Non più isola pedonale, forse ztl. Ma è davvero la soluzione migliore?

“Riapriremo via Roma”. Il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, sembra essere determinato su questa ipotesi. L’ha preannunciata nell’incontro che ha svolto nei giorni scorsi con i cittadini alla Camera di Commercio per parlare di alcune iniziative che come programma di governo amministrativo intende portare avanti.

E tra le varie attività previste c’è anche la riapertura di via Roma. Insomma una strada che, almeno nelle intenzioni della nuova Amministrazione comunale, tornerà ad “ospitare” il traffico veicolare piuttosto che restare un’isola pedonale a cui si è arrivati dopo una lunga petizione cittadina avviata da Legambiente Ragusa.

In un momento in cui, e la “grande” Milano ce lo insegna divenendo addirittura prima città in Italia per vivibilità, si sta ridisegnando il futuro delle città cercando di sottrarre metro dopo metro spazi alle auto, per riprogettarle come isole pedonali e con tanto verde, a Ragusa si vuole invece fare la scelta contraria. Ovvero riaprire al traffico via Roma come se questo possa rappresentare la soluzione per salvare il commercio del centro storico di Ragusa. E lo si farebbe in un centro storico che adesso, ormai da qualche anno, può contare già su ben tre parcheggi multipiano che di certo riducono il “disagio” di trovar parcheggio, e tutti a pochi metri dai negozi.

Ma siamo sicuri che la riapertura di via Roma sia la soluzione del “male”? E’ pur vero che nelle intenzioni del sindaco Cassì non si tratterebbe, almeno pare, di un’apertura totale ma di una zona a traffico limitato, ovvero in alcuni orari e giorni, soprattutto nei fine settimana, il traffico sarebbe interdetto, ma pensare di far passare le auto è davvero così fondamentale? A chi serve? A che serve?

Perché, piuttosto che essere “uterini”, non ci facciamo qualche domanda in più su quanto accade appena a 20 metri sotto via Roma? Basta andare in via Coffa, dove i commercianti hanno tenuto duro nella propria scommessa imprenditoriale e adesso godono di una strada densamente frequentata nelle ore serali. Anzi, il Comune ha “concesso” la zona a traffico limitato anche se loro hanno chiesto di poter ottenere l’isola pedonale.

E così dove c’è l’isola pedonale, la facciamo diventare ztl, dove c’è la ztl non la facciamo diventare isola pedonale, anche se questa è la richiesta. È proprio strana la visione che abbiamo di città del futuro, di città a dimensione umana. Si dirà: “Ma i ragusani sono così, non cambiano abitudini e vogliono arrivare con l’automobile fin dentro al negozio”. E’ vero, ed allora? Piuttosto che i “si” a qualche commerciante-elettore o a qualche associazione di categoria che è più confusa che altro, servono tante belle “pedate” (simboliche) ai ragusani affinché si comportino esattamente come quando non sono a Ragusa e improvvisamente diventano “cittadini del mondo”.

E dunque nelle altre città vanno bene le isole pedonali, i km a piedi, gli autobus per gli spostamenti, i parcheggi di scambio. Improvvisamente, fuori Ragusa, noi ragusani diventiamo “civili” cittadini del mondo. Bene, sforziamoci di farlo anche nella nostra Ragusa. Ed è questo il vero compito che, a nostro modestissimo avviso, dovrebbe avere l’Amministrazione comunale: far cambiare abitudini ai ragusani. Del resto negli ultimi cinque anni non si è per nulla investito su via Roma. Poche e scarse iniziative che non hanno attirato pubblico. Stessa cosa, in fondo, non ha fatto in questi primi mesi l’attuale Amministrazione comunale. Due gonfiabili, una macchina spara neve e la totale assenza di comunicazione social sulle poche attività natalizie, non sono di certo quello che si può immaginare per “risvegliare” l’interesse dei ragusani per via Roma.

E poi, una volta per tutte, diciamolo francamente. Anche i commercianti di via Roma avrebbero dovuto svegliarsi un po’. A parte qualche rara e illuminata eccezione, gli altri, francamente, hanno un po’ stufato. Sembrano essere rimasti con la mentalità della “vecchia” via Roma, quella degli anni ’60. Non si sono rinnovati, non hanno pensato a nuove strategie, non hanno immaginato iniziative, come card o fidelizzazioni, per i propri clienti. Si sono solo lamentati dei centri commerciali. Eppure bastava copiarli i centri commerciali almeno per alcuni aspetti oppure imitare anche altre gravi vie commerciali di altre città italiane, a partire da via Monte Napoleone dove si inventano perfino le degustazioni di vino nei negozi, durante la vendemmia, pur di trascinare pubblico dentro. E a Milano non ci sono pure i centri commerciali?

Ecco perché riaprire al traffico via Roma non ci sembra essere la soluzione del “male”. E’ piuttosto una scelta facile, da chi trova più semplice… semplicemente lavarsene le mani, dare conto a qualcuno che mugugna ma senza guardare ad una visione complessiva della città, e soprattutto futura. Perché siamo fermamente convinti che il futuro non sia riportare le automobili in via Roma.

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