Morte di Peppe Ottaviano, continuano le indagini del Ris. Domani, 16 maggio, l’autopsia

Dopo l’intero pomeriggio di ieri, oggi i militari del Ris di Messina sono tornati per la terza volta consecutiva nella casa di via Manenti, nel centro storico di Scicli, per raccogliere elementi utili alle indagini avviate fin dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Giuseppe Ottaviano, Peppe per la famiglia e per gli amici, avvenuto domenica sera. Se da un lato c’è attesa sui rilievi degli investigatori, dall’altro molto si attende dall’esame autoptico atteso per domani nell’obitorio dell’ospedale Maggiore-Nino Baglieri dove, da lunedì sera, è conservato il cadavere del giovane. Sarà il medico legale Giuseppe Algieri ad eseguirlo su incarico della Procura della Repubblica di Ragusa che coordina le indagini dei carabinieri della Compagnia di Modica e della Tenenza di Scicli. E’ lo stesso professionista che è stato già domenica notte nella casa di famiglia dove si è registrata la tragedia e che nella mattinata di ieri, all’obitorio modicano, ha effettuato una prima ricognizione cadaverica. Una continuità utile per la “lettura” dei fatti.

Interrogatori, rilievi, accertamenti. Non si tralascia nulla nella morte del giovane avvocato. Un incidente domestico, una caduta accidentale in casa o un delitto?

Dubbi da sciogliere. Più di uno, anzi tanti. Prima di tutto il giorno e l’ora della morte. Essa risale già a sabato sera oppure al giorno successivo, cioè domenica il giorno del ritrovamento? Ed ancora: l’auto, con la quale aveva raggiunto la sua abitazione e che è stata il campanello di allarme che ha fatto scattare l’allarme per vicini e parenti, è rimasta in sosta disordinata già da sabato scorso? E poi ancora: Peppe Ottaviano, nel momento della tragedia, era solo in casa o era con amici o meglio conoscenti? Perchè se fossero stati amici, nel caso di una caduta accidentale, di sicuro non lo avrebbero lasciato morire senza dare i dovuti soccorsi. E fra i dubbi anche altre perplessità: le ferite riscontrate sul suo corpo sono compatibili con una caduta accidentale in casa o sono frutto di una furia omicida? Ferite profonde, in alcune parti, che giustificherebbero la fuoriscita del sangue in maniera copiosa, lo stesso che è stato trovato sparso in casa, e che potrebbero essere state causate da un fendente inferto da terzi. In questo caso chi ha agito non si avrà fatto prendere dal panico ed, anzi, avrà usato attente precauzioni nel lasciare l’abitazione di via Manenti perchè nelle scale e nell’androne non ci sarebbero, dai primi rilievi, tracce di sangue. E poi ancora: la morte è avvenuta subito o il giovane, ferito gravemente, ha avuto ore di lenta agonia prima di chiudere il suo cammino terreno?  Gli interrogatori, gli accertamenti, i rilievi, gli esami tossicologici e l’autopsia daranno, certamente, elementi utili a fare chiarezza. Chiarezza per una famiglia, quella di Peppe Ottaviano, forte di una grande compostezza e di un’altrettanta grande religiosità oggi più che mai di grande esempio in questo momento di immenso dolore.

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