È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL REFERENDUM “IMPOSTO” E LA FALSA DEMOCRAZIA!
20 Ago 2010 19:27
La questione legata al futuro di palazzo Ina in questi giorni ha avuto un accelerazione. Spunta un referendum che darà la possibilità ai cittadini di scegliere uno dei due progetti venuti fuori da un concorso di idee. I due progetti rimasti in gara sono dello studio ingegneristico di Andrea Santacroce di Caserta e dell’ ingegnere Gian Luigi Sylos Labini di Bari. Questo referendum è stato fatto proprio in concomitanza della festa del patrono che attirerà nel centro storico della città un gran numero di persone. L’intento del referendum si dice è quello di realizzare nei fatti un percorso di «democrazia urbanistica» dove sono i cittadini a decidere del futuro della loro città anche se i due progetti di professionisti di valore saranno giudicati da una «giuria» popolare che poco o niente ha di cognizioni tecniche. Dice il sindaco Nello Dipasquale «L´amministrazione comunale intende coinvolgere quante più persone nel processo decisionale per verificare quale tra le due idee progettuali sia di maggiore gradimento». I due progetti, definiti dalla commissione innovativi e di ottimo livello vanno a Ridisegnare non solo il prospetto del palazzo, ma anche gli interni . Fin qui tutto ok! Ma c’è un grande MA! Infatti a mio avviso con questo ultimo passaggio viene consumato un “delitto perfetto!” Infatti risulta paradossale il fatto che solo ora si parla di dare voce democraticamente ai cittadini ragusani e di dare loro la possibilità di scegliere tra i due progetti in campo. Sia chiaro, il problema sollevato dal sottoscritto non è legato certo al fattore tempo ma piuttosto al fatto che, se una scelta doveva essere presa dai cittadini ragusani, era la destinazione d’uso di questo palazzo che appartiene alla collettività, non essere chiamato solo a ratificare una scelta “aprioristica”. Ritengo sia più importante per il futuro del centro storico di Ragusa superiore la scelta del contenuto di questo palazzo rispetto all’esteriorità. In questo senso nella nostra città non è stato possibile nessun confronto, nessun passaggio democratico, semplicemente ha scelto Nello Dipasquale per tutti e la scelta senza se e senza ma è stata quella di destinare questo palazzo a Hotel. Hotel che sarà acquistato da qualche catena alberghiera non legata al nostro territorio, a cui non sembrerà vero di poter fare un affare così grosso e così facile a Ragusa, nel cuore del centro storico Unesco che si approprierà della vista del nostro maggiore monumento del centro storico di Ragusa superiore (di fronte c’è la cattedrale di San Giovanni) oltre che della piazza che un tempo era vero riferimento per tutti i ragusani, luogo di socializzazione, di arte, di commercio, di cultura. L’ennesimo atto decisionista del sindaco, dopo la demolizione della camperia, vero simbolo storico di Marina di Ragusa, dopo il progetto di via Roma, con la scellerata decisione di estirpare gli oleandri secolari, eliminando un’importante memoria storica della vecchia via Roma, quando si chiamava via Addolorata, nel tentativo di dare un volto innovativo alla stessa, solo per fare qualche esempio. In questo contesto la “scelta democratica” dell’esteriorità di un palazzo da cui passa la rivitalizzazione del quartiere suona di beffa. Personalmente mi sono chiesto migliaia di volte: “se la gente avesse avuto la possibilità di scegliere tra un hotel imposto dal nostro sindaco e il centro culturale polivalente e commerciale proposto da Italia dei Valori, in cui mettere appunto tutti i contenuti culturali, artistici, artigianali, commerciali ecc.. di cui deficita il nostro centro storico, i ragusani che cosa avrebbero scelto?” Sarebbe stato un passaggio di vera politica partecipata e di vera democrazia nei fatti e non nelle parole!!!Una domanda che mi tormenta perché amo la mia città e sono convinto che la scelta dell’hotel non sia quella migliore per il futuro del centro storico, per la sua ripopolazione e frequentazione, con il rischio di perdere la propria identità di luogo fondamentale di socializzazione e aggregazione.
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