IL PROGETTO DELL’ACQUEDOTTO DI MARINA DI RAGUSA AFFRONTATO A PALAZZO DELL’AQUILA

La delegazione del comitato intercontrade, guidata dal segretario cittadino Giuseppe Calabrese ed alcuni rappresentanti del Partito democratico ibleo, è stata ricevuta giovedì pomeriggio dal Commissario straordinario del Comune di Ragusa, Margherita Rizza.

Sul tavolo la definizione del progetto dell’acquedotto che distribuirà l’acqua alle contrade marinare, l’indomani del voto in consiglio comunale che ha dato il via alla fase finale dell’iter burocratico.

“Un’opera di fondamentale importanza – afferma il segretario segretario cittadino Pd – per i centri abitati limitrofi al comune capoluogo, tutte zone di recupero in cui mancano ancora i servizi fondamentali di acqua e fognatura. Da circa sei anni il Pd attenziona la problematica che coinvolge i residenti delle contrade Gatto Corvino, Principe, Villaggio 2000, Mangiabove, Cerasella, Santa Maria degli Angeli, partendo da Camemi, località nella quale dovrebbe nascere il potabilizzatore. Ricordo che si tratta solo della prima parte dell’opera. L’acquedotto che porterà l’acqua dell’invaso della diga di Santa Rosalia alla zona costiera manca infatti di tutta la parte di collegamento con i centri abitati. Questo secondo step deve trovare ancora finanziamenti”.

“Grazie al contributo del consigliere Calabrese – spiega il Commissario Rizza – sono riuscita ad aggiornarmi in modo rapido sulla problematica. Il voto favorevole del consiglio comunale circa l’adozione di variante semplificata al PRG per l’area velocizzerà le procedure dell’ufficio esproprio”.

“Prevedo circa sei, sette mesi per l’inizio dei lavori – assicura l’ingegnere Giuseppe Piccitto, il Rup del progetto – si tratta dei tempi necessari per lo svolgimento di tutti i passaggi burocratici previsti dall’iter adottato. Per quanto riguarda la questione delle diramazioni delle tubature nelle varie contrade i nostri tecnici sono già al lavoro per quantificare l’importo del progetto”. 

“Probabilmente occorrerà predisporre una serie di interventi collegati fra loro che coprano il fabbisogno di una contrada alla volta – chiarisce la dottoressa Rizza – per affrontare la programmazione in base alla disponibilità dei fondi. Sarà compito degli uffici comunali intercettare eventuali bandi regionali, nazionali o comunitari”. 

 

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