Il porto turistico di Pozzallo affonda nella sabbia e nella burocrazia: dragaggio bloccato da due anni

Il porto piccolo di Pozzallo è letteralmente insabbiato. Ma ancora più soffocante della sabbia che impedisce l’accesso ai natanti è l’immobilismo della burocrazia regionale. E’ quanto denuncia il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna. Per il secondo anno consecutivo, l’intervento di dragaggio — già finanziato e con l’impresa pronta a partire — resta fermo a causa dell’inerzia del CTS (Commissione Tecnica Specialistica) regionale, che continua a rinviare ogni decisione.

Una vicenda paradossale

Tutto è pronto, ma manca solo un via libera che non arriva. Riunione dopo riunione, si accumulano richieste di integrazioni, chiarimenti, nuove documentazioni. Intanto, il porto resta impraticabile e le ripercussioni economiche e turistiche diventano sempre più gravi. “I danni sono incalcolabili e non sono più tollerabili ulteriori ritardi”, scrive il sindaco di Pozzallo in una nota ufficiale. L’ennesima riunione decisiva è fissata per il 6 giugno, ma è già chiaro che sarà un vero e proprio spartiacque. Tra l’altro, il 4 luglio di quest’anno è previsto l’arrivo della prima nave da crociera a Pozzallo, con l’approdo della Oceania Nautica.

Se anche in quella data non arriverà l’autorizzazione definitiva, si preannunciano azioni di protesta simboliche e clamorose presso la stazione passeggeri portuale. L’obiettivo è scuotere l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione su una situazione diventata ormai grottesca: un’opera pronta a partire, ma inchiodata dall’inerzia amministrativa.

Il rischio, però, è che l’estate 2025 segua il copione della scorsa stagione: un porto turistico bloccato, un comparto nautico in crisi, un’immagine compromessa per una città che invece punta con decisione sul turismo e sul rilancio della sua economia marittima. “Adesso basta – è l’appello finale – La burocrazia regionale non può continuare a bloccare lo sviluppo di un intero territorio. Pozzallo non resterà a guardare”.

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