Il grande fratello della spazzatura. Sorridi, sei sulle telecamere del sindaco Cassì. Che torna ad incazzarsi sui social. FOTO GALLERY

14 Nov 2018 08:23

Sorridi NON sei su candid camera. Ma le telecamere ci sono. Sono quelle del grande fratello… della spazzatura. Sono le telecamere del sindaco Cassi, fatte installare dal Comune, per controllare gli zozzoni che sporcano con poca civiltà. Ed allora sorridi, sei ripreso mentre con nonchalance butti la spazzatura lanciandola dall’autovettura in corsa. E sorridi perché mentre passeggi il cane (e non raccogli nemmeno gli escrementi) butti la spazzatura sotto ad un albero. E sorridi mentre nell’immediata periferia di Ragusa, quando sei convinto che nessuno ti vedrà, fai il lancio del sacco guardandoti guardingo, senza sapere che sei ripreso e ripreso e ancora ripreso dalle telecamere del Comune.

Sui social il sindaco Cassì è sempre più infuriato. E dopo aver sbottato qualche giorno fa, è tornato ad incazzarsi e a promettere più multe per tutti: “Forse, quando pochi giorni fa ho parlato di priorità assoluta al contrasto dell’abbandono dei rifiuti, qualcuno pensava scherzassimo… Dal 6 al 12 novembre decine di controlli porta a porta hanno permesso di individuare e sanzionare ben 63 incivili. Verifiche supplementari verranno fatte a Ragusa Ibla, dove in molti ci avete segnalato i comportamenti inopportuni di studenti fuorisede, che vanno educati ad amare la città che li accoglie come la loro.
In totale, da maggio a ora, le violazioni sono state 462. Una gran parte di queste è stata accertata attraverso il sistema di telecamere nascoste, fisse e mobili, che stiamo potenziando; 62 cittadini sono invece stati colti nel sacco (e col sacco) da agenti in borghese, un servizio che andremo ad ampliare insieme ad altre importanti novità che annunceremo presto.
Ragusa merita rispetto”.

Ed allora tu che getti il sacco di immondizia dove prima te capita, sorridi, il sindaco ti sta inquadrando. Ma nel frattempo, caro sindaco, mandi qualcuno anche a raccogliere la spazzatura, che non ne possiamo più di vederla sparsa in giro.