IL FUTURO DEL TURISMO IBLEO

Il futuro del turismo ibleo passa dal miglioramento delle condizioni di qualità che la proposta iblea sarà in grado di dare nei prossimi anni, sfidando altri mercati e cercando di attrarre nuovi turisti, soprattutto dalla Russia e dall’Oriente. E’ questo il pensiero comune emerso oggi a conclusione della due giorni dedicata al tema e organizzata da Confindustria Turismo e Federalberghi-Confturismo con il contributo della Provincia regionale di Ragusa e del Comune capoluogo. Stamani la seconda giornata di approfondimento, presso la sala convegni del Donnafugata Golf Resort, incantevole struttura con i campi da golf inseriti tra i muretti a secco e i carrubi, paesaggi tipici dell’area iblea. Il turista che arriva in provincia di Ragusa spende in media 63 euro al giorno. Non è poco, ma bisogna aumentare cercando di raggiungere fette di mercato più redditizie, come quella del turismo russo disposto a spendere fino a 123 euro al giorno. Rocca ha ribadito che occorre puntare sulla destagionalizzazione, ma per farlo occorre inseguire l’internazionalizzazione. Il turista destagionalizzato, dati alla mano, è quello straniero, non quello italiano.

Anche gli arrivi in provincia di Ragusa lo dimostrano, con 70 turisti italiani ogni 100. Da qui la necessità di fare sistema, come ha suggerito Provasoli, affinché le strutture esistenti, come ad esempio lo stesso Donnafugata Resort dedicato al golf, non siano un’oasi nel deserto. E a dare la propria testimonianza sono stati alcuni operatori turistici e imprenditori del settore. Un grande punto di riflessione è arrivato da Mario De Rossi, amministratore delegato del Donnafugata Resort, che intervenendo ha ribadito che la struttura è riuscita a mantenere i livelli occupazionali anche grazie al fatto che il turista golfista ha una buona capacità di spesa ed è anche ripetitivo. Molti ospiti sono già tornati 3 o 4 volte sui campi da golf iblei. L’assessore alla Città del Comune di Ragusa, Gino Calvo, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale ha ricordato che sono state attivate già una serie di iniziative per attrarre il turismo nella realtà ragusana, partendo dalla valorizzazione dei siti Unesco, per passare poi alle iniziative culturali, e ad una serie di percorsi futuri che potranno portare ad un’occupazione maggiore nel campo del turismo. Calvo ha ricordato il grande interesse delle compagnie aeree low cost, a partire da Ryanair che, come ha spiegato la responsabile commerciale Melisa Corrigan, ha già redatto un piano da 2 milioni di passeggeri in cinque anni di attività per l’aeroporto di Comiso.

Un dato importante anche se il presidente della Soaco, Rosario Dibennardo, ha spiegato che il contributo richiesto a passeggero non è facile da reperire sul territorio e dunque la società aeroportuale comisana è destinata a cercare ulteriori contatti con altri operatori e compagnie aeree. E proprio sul futuro dell’aeroporto di Comiso e sulla necessità di renderlo operativo prima possibile si è soffermato Nico Torrisi, regionale di Federalberghi, evidenziando la necessità di sviluppare un’analisi economica per positivi investimenti futuri da parte dei privati. 

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