IL DISTURBO DELLA CONDOTTA NELLA DIAGNOSI, CLINICA E TRATTAMENTO

 Il Disturbo della Condotta si caratterizza per una modalità ripetitiva e persistente di comportamento antisociale, aggressivo e provocatorio ed è fra i più diagnosticati nei servizi di neuropsichiatria infantile. Si riscontra più frequentemente nei maschi con percentuali che variano tra il 6 e il 16 %, mentre nelle femmine la percentuale varia fra il 2 e il 9%.

Per diagnosticarlo è necessario che siano presenti almeno tre dei seguenti criteri nei 12 mesi precedenti e almeno un criterio negli ultimi sei mesi: Aggressione a persone o animali; Distruzione della proprietà; Frode o furto; Gravi violazioni di regole.

L’esordio precoce (intorno ai 6 anni) indica una prognosi peggiore e un aumentato di rischio di disturbo antisociale e disturbi correlati ad abuso di sostanze nell’età adulta.

Come sono questi bambini?…

•         Poco tolleranti alla frustrazione, irritabili, con esplosioni di rabbia frequenti.

•         L’aggressività è spesso reattiva a intenzioni e gesti degli altri che vengono interpretati come più ostili e minacciosi di come sono in realtà.

•         Possono essere presenti idee suicide e tentativi di suicidio.

Cause?…

Questo disturbo è spesso associato a condizioni ambientali psicosociali sfavorevoli, come situazioni conflittuali all’interno della famiglia o nell’ambiente scolastico.

Fra i fattori che possono essere considerati di rischio:

-Rifiuto o abbandono da parte delle figure di accudimento (genitori o chi per loro);

-Maltrattamento fisico o sessuale;

-Frequenti cambiamenti delle persone che si prendono cura del bambino;

– Condizioni socio-economiche e culturali molto carenti;

– Frequentazione di gruppi con tendenza a delinquere;

– Anamnesi patologica familiare positiva.

 

Il mio contatto e-mail per i lettori:

ammatuna.d@alice.it

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it