È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL DISTURBO DELLA CONDOTTA NELLA DIAGNOSI, CLINICA E TRATTAMENTO
17 Gen 2014 05:10
Il Disturbo della Condotta si caratterizza per una modalità ripetitiva e persistente di comportamento antisociale, aggressivo e provocatorio ed è fra i più diagnosticati nei servizi di neuropsichiatria infantile. Si riscontra più frequentemente nei maschi con percentuali che variano tra il 6 e il 16 %, mentre nelle femmine la percentuale varia fra il 2 e il 9%.
Per diagnosticarlo è necessario che siano presenti almeno tre dei seguenti criteri nei 12 mesi precedenti e almeno un criterio negli ultimi sei mesi: Aggressione a persone o animali; Distruzione della proprietà; Frode o furto; Gravi violazioni di regole.
L’esordio precoce (intorno ai 6 anni) indica una prognosi peggiore e un aumentato di rischio di disturbo antisociale e disturbi correlati ad abuso di sostanze nell’età adulta.
Come sono questi bambini?…
• Poco tolleranti alla frustrazione, irritabili, con esplosioni di rabbia frequenti.
• L’aggressività è spesso reattiva a intenzioni e gesti degli altri che vengono interpretati come più ostili e minacciosi di come sono in realtà.
• Possono essere presenti idee suicide e tentativi di suicidio.
Cause?…
Questo disturbo è spesso associato a condizioni ambientali psicosociali sfavorevoli, come situazioni conflittuali all’interno della famiglia o nell’ambiente scolastico.
Fra i fattori che possono essere considerati di rischio:
-Rifiuto o abbandono da parte delle figure di accudimento (genitori o chi per loro);
-Maltrattamento fisico o sessuale;
-Frequenti cambiamenti delle persone che si prendono cura del bambino;
– Condizioni socio-economiche e culturali molto carenti;
– Frequentazione di gruppi con tendenza a delinquere;
– Anamnesi patologica familiare positiva.
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