Il Centro Risvegli ha donato 14 televisori al reparto di Cardiologia del Giovanni Paolo II di Ragusa

Il Centro Risvegli che ha voluto donare 14 televisori al reparto di Cardiologia del nuovo ospedale di Ragusa. Dopo le panche in legno –posizionate all’ingresso e nella parte posteriore del nosocomio – i presidi sanitari al reparto di pediatria, i buoni alimentari donati al Comune di Ragusa durante l’emergenza Covid, il Centro Risvegli, ha voluto dare l’ennesimo contributo.

“L’associazione Centro Risvegli ci ha oramai abituati a questi gesti di generosità–ha detto il direttore generale dell’Asp, Angelo Aliquò – in un momento difficile, causa covid 19, dove i pazienti non possono ricevere i propri parenti e le visite in ospedale, Finalmente siamo riusciti a posizionare i televisori donati dal centro risvegli all’interno del reparto di Cardiologia” . Il primario del reparto di cardiologia, Antonio Nicosia, plaude all’iniziativa del Centro Risvegli.

“Fa parte della guarigione mentale –aggiunge Nicosia – venire fuori da un’edema polmonare o da un infarto che sono patologie molto complesse. Passare qualche giorno in ospedale guardando magari la tv serve a distrarsi e al pieno recupero. Ringrazio, di cuore, il Centro Risvegli”. Il “vulcanico” presidente Carmelo Tumino parla di un risultato straordinario, l’ennesimo, frutto della dedizione dei cittadini ragusani grazie al contributo del cinque per mille.

“Un piccolo gesto che il Centro Risvegli ha voluto dare alla città di Ragusa – commenta il presidente del centro Risvegli – ringrazio i vertici dell’Asp, il direttore generale Angelo Aliquò e il direttore Nicosia, per avere accolto, ancora una volta, la nostra proposta. Ci saranno, sicuramente, da qui a breve, altre iniziative”.

Il Centro Risvegli Ibleo è la struttura residenziale (grazie ad un protocollo d’intesa con l’azienda sanitaria collabora con il proprio personale all’interno della Suap di piazza Igea) in grado di accogliere i pazienti le cui condizioni cliniche o assistenziali si rendono incompatibili con una permanenza a domicilio. E’ il primo nodo di una rete provinciale di assistenza e sostegno alle famiglie con pazienti affetti da grave disabilità per danno encefalico acuto

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