IL CAPITANO ACHAB E LA SUA CIURMA

Il Presidente Antoci non controlla più la sua Giunta. Ogni Assessore da Lui delegato agisce autonomamente, come dotato di un potere personale e di un programma proprio; la collegialità e la condivisione sembrano parole vuote. L’Assessore all’Ambiente si occupa di moda, quello alla Viabilità di solidarietà e di agricoltura, quello ai Servizi Sociali si occupa di tutto anche di spettacoli, quello allo Sport non vuole essere da meno ed organizza feste, quello allo Sviluppo Economico si impegna fino allo spasimo per le sagre e le feste paesane. Insomma TUTTI FANNO DI TUTTO ed anche di più. Ma le loro deleghe sono rispettate? Fanno il loro lavoro con dedizione e nell’interesse generale? Come si possono distribuire nel solo 2009 contributi straordinari dai 1000 euro ai 20.000 euro per un totale di ben 900.000 euro? Una questua continua che alimenta un SISTEMA RAGUSA che mantiene un becero consenso che porta frutti immediati ma disastri nel futuro. Non esiste un Assessore con delega agli spettacoli? Ed allora perchè, caro Presidente, non propone di riunire tutti i PEG relativi alle feste, festini e spettacoli vari in questo assessorato e non facciamo regole condivise per utilizzarli? Ho l’impressione caro Presidente Antoci che Lei sia il capitano di una nave ammutinata, come il capitano Achab: solo e nella impossibilità di controllare i suoi “marinai”.I suoi uomini sono ormai scatenati, alla ricerca dei modi migliori per ottenere maggiore visibilità. Commettono sciocchezze politiche banali, agiscono in modo asincrono senza rispettare il suo programma elettorale, quello con cui Lei ha vinto ottenendo il consenso di 100 mila elettori che si aspettano che Lei lo rispetti. Una nave senza rotta, alla deriva, senza timone e con un timoniere oramai rassegnato all’idea del tempo che sta per scadere. La sua conduzione attendista, la sua bonomia, la sua vera o presunta parsimonia, la sua pacatezza non sono più accette dalla maggior parte della sua coalizione. Ai molti interessa farsi strada, essere visibili, sgomitare, farsi largo a suon di iniziative per attrarre le api sulle loro corolle e poco importa se di tutto questo resteranno “solo lacrime nella pioggia” come diceva il replicante di Blade Runner. I cittadini dimenticano in fretta. Morto un Papa se ne fa subito un altro, questo è il motto del centro-destra ragusano. Lei è stato utile, ma oggi il vento spira in una direzione troppo lontana dalla Sua. Servono persone più “aggressive”, più “moderne” con una concezione della politica più “nuova” della Sua. Largo ai giovani. Tanti sono gli interessi che scorrono nelle vene di questa Provincia: il Parco degli Iblei ed il Piano Paesistico hanno messo il dito in una piaga antica di decenni che interessa le multinazionali delle ricerche petrolifere in Provincia: RAGUSA E’ COSTRUITA SUL PETROLIO. Le grandi infrastrutture, il porto di Pozzallo, l’Aeroporto di Comiso, la costruenda Autostrada, il distretto turistico, fanno gola a molti. Grandi aspettative per fare grande questo popolo laborioso che hanno bisogno di correre su gambe più giovani e più scattanti delle Sue. Grazie Sig. Presidente, ma ora c’è bisogno che Lei si faccia da parte, glielo dico io perchè i suoi non hanno il coraggio per dirglieLo in faccia, ma è così. Da parte mia spero che i cittadini iblei che guardano questo scempio di opportunità, si facciano una idea chiara sul centro-destra ragusano e mandano a casa dopo 17 anni questo progetto reazionario e senza prospettive.

 

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