IL CALCIOMERCATO DELL’ELITE EUROPEA AL GIRO DI BOA

Germania: Bayern Monaco e Borussia Dortmund

La compagine bavarese, guidata dall’italiano Carlo Ancelotti, si è rinforzata con gli acquisti del figliol prodigo Hummels, uno dei migliori difensori centrali del panorama calcistico mondiale, e del diciottenne centrocampista, fresco campione d’Europa, Renato Sanches. Sul versante cessioni, si annoverano quelle del difensore Benatia, dei due centrocampisti Rode ed Hojbjerg e del trequartista Mario Gotze. Nel complesso, si è cercato di dare continuità al progetto guardioliano, cedendo giocatori poco utilizzati ed acquistando due elementi che possano far fare un ulteriore salto di qualità, sia nell’immediato che nel futuro, ai campioni di Germania.

Il team di Tuchel, ha invece optato per una vera e propria rivoluzione (anche culturale): le partenze, molto ben pagate, di tre perni quali Hummels, Gundogan e Mkhitaryan hanno consentito al club della Ruhr di andare a prendere i seguenti otto elementi: Bartra, Guerreiro, Rode, Mikel Merino, Gotze, Emre Mor, Ousmane Dembele e Schurrle. Tutti giocatori Under 25, già attualmente di altissimo livello, che attraverso la fiducia e le idee dell’alchimista ex Mainz possono passare dallo stato di hype a quello di realtà assoluta.

Francia: Paris Saint-Germain e Monaco

Con il nuovo tecnico Unai Emery al comando, ben tre Europa League consecutive per l’allenatore basco alla guida del Siviglia, la squadra della capitale ha mantenuto la propria base, ad eccezione dell’uscita di re Ibrahimovic, con un innesto per reparto: il giovane e promettentissimo portiere francese Areola, tornato maturo dopo la proficua esperienza al Villareal, l’affidabile terzino belga Meunier, il roccioso centrocampista polacco Krychowiak, perno delle storiche imprese andaluse, e l’estroso trequartista Ben Arfa. Sul fronte cessioni, se si esclude quella del dieci, attirato come non mai dalla possibilità di giocare in Premier League, compaiono solamente quelle del duo Douchez-Van Der Wiel, già degnamente sostituiti e per i quali, ne sono certo, nessuno si strapperà in capelli in quel di Parigi.

La squadra del principato, guidata per la seconda stagione consecutiva dall’ottimo tecnico portoghese Jardim, ha portato (e sta portando dato che il mercato chiuderà i propri battenti ad inizio Settembre) avanti una campagna tesa al non stravolgimento, ad eccezione della vera e propria rivoluzione che ha riguardato il reparto difensivo. In quest’ottica si leggono gli innesti dell’esperto secondo portiere De Sanctis, del granitico stopper Glik e dei terzini, uno per fascia, tutta birra Mendy e Sidibè. Le due ciliegine sulla torta, sono state rispettivamente: il ritorno in uno stato di forma più che accettabile del tigre Radamel Falcao Garcia, ottimo il suo precampionato, a cui va aggiunto il pesantissimo gol siglato nel preliminare di andata di Champions League in casa del Fenerbahce, e della mancata partenza dei propri top players (Bernardo Silva su tutti).

Spagna: Barcellona, Real Madrid ed Atletico Madrid

I blaugrana hanno puntato fortemente sui giovani (tutti under 23), ovviamente di qualità dato il livello ed il blasone del club. Nello specifico: sul centrale difensivo ex Lione Umtiti, mix di velocità e fisicità come ce ne sono pochi in giro, sul terzino Digne, autore di un ottima stagione con la casacca della Roma, che gli ha consentito di migliorare tantissimo sia nella fase offensiva ma soprattutto in quella difensiva, sul talentuosissimo centrocampista portoghese Andre Gomes ed, infine, sul suo gemello, in termini di qualità tecniche e di conseguente pensiero calcistico evoluto, Denis Suarez. Da segnalare le uscite dei due terzini brasiliani Dani Alves ed Adriano, ormai arrivati a fine ciclo, e del mai troppo apprezzato difensore, proveniente della Masia, Marc Bartra.

Ben poco si può dire, alla stato attuale, sui freschi campioni d’Europa del Real Madrid. Infatti, se si esclude l’acquisto per circa 30 milioni del centravanti Alvaro Morata, gemma del vivaio madridista mandato a sgrezzarsi in Serie A, per poi essere riportato a casa tramite il diritto de recompra, e la cessione dell’esterno offensivo russo Cheryshev, l’undici di Zidane è pressoché identico a quello che soli due mesi orsono ha sollevato al cielo meneghino l’undicesima coppa dei campioni della propria gloriosa storia.

Qualcosa in più ha fatto la società rojiblanca per accontentare il sempre “affamato” Cholo Simeone. Gli ottimi colpi, uno per reparto, di Vrsaljko, Gaitan e Gameiro hanno indubbiamente innalzato il livello qualitativo soprattutto dell’undici titolare ma anche della rosa, nella sua interezza, del secondo club di Madrid. Per quel che concerne le partenze, la stagione tutt’altro che positiva del duo argentino Kranevitter-Vietto, ha portato il tecnico argentino, pur loro grandissimo estimatore, a considerarli quali pedine sacrificabili, per la gioia di Sampaoli e del suo nuovo, interessantissimo, Siviglia.

Inghilterra: Sua maestà la Premier League

La matrice comune del mercato delle sette sorelle inglesi è la seguente: la base della squadra della scorsa stagione è di buonissimo livello, vanno solamente acquistati pochi giocatori, in specifiche zone del campo, in grado di innalzare il livello qualitativo del team. In quest’ottica si leggono i colpi Zieler e Musa dei campioni in carica del Leicester, rispettivamente portiere tedesco in rampa di lancio e velocissimo attaccante utilissimo nello sfruttare al meglio gli spazi concessi in contropiede; quello di Xhaka dell’Arsenal, vero e proprio box to box midfielder; quelli di Wanyama e Janssen degli Spurs, mediano insuperabile fisicamente e con più che discrete qualità tecniche ed attaccante olandese dal sinistro micidiale, autore di una stagione sensazionale con l’AZ Alkmaar nell’ultima Eredivisie; il trio Gundogan, Zinchenko e Nolito da parte del City, rispettivamente centrocampista moderno, trequartista tutta tecnica ed attaccante esterno dal destro a giro di delpieriana memoria; l’invidiabile quartetto Bailly, Pogba (ad ore l’ufficialità), Mkhitaryan ed Ibrahimovic, poco da dire sugli ultimi tre, mentre il ventiduenne difensore ivoriano rappresenta forse la più significativa next important thing del panorama calcistico mondiale per il ruolo di stopper; a disposizione di Klopp il solido centrale difensivo Matip ed il talento dei vari Wijnaldum, migliore centrocampista olandese della sua generazione insieme al romanista Strootman, Grujic, ennesimo talento emerso dalla sempre florida fucina dei vivai serbi (questa volta sponda Stella Rossa, ma anche il Partizan Belgrado non è per nulla da meno) e Manè, estroso esterno senegalese ex Southampton; ed infine il Chelsea che con i colpi Kantè, corridore instancabile e clamoroso recuperatore di palloni, e Batshuayi, attaccante dal considerevole fiuto del gol e dalle più che discrete qualità tecniche e di sponda, ha rafforzato pesantemente i propri reparti di centrocampo ed attacco, per la gioia di coach Antonio Conte.

To be continued…..

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